Foro Italico, va a fuoco il camper di un clochard «Esterrefatti e arrabbiati, ma tanta la solidarietà»

Lo usava per ripararsi dal freddo. Adesso le fiamme hanno distrutto il camper di Mohammed, clochard di origine iraniana, che stazionava tra Sant’Erasmo e il Foro Italico. Nella zona lo conoscono tutti, si occupa infatti di dare da mangiare agli animali randagi del posto, si prende cura della colonia di gatti che vive lì. Tutti lo conoscono e sono in molti a volergli bene, cosa testimoniata dal fatto che da quando le fiamme hanno avvolto la sua casa, sono state tante le persone che hanno chiesto di lui, e gli hanno mandato messaggi d’affetto. Il rogo è scoppiato ieri pomeriggio nel veicolo, dove vivevano anche alcuni cani. Non si conosce ancora la causa dell’incendio domato poi dai vigli del fuoco ma sulla vicenda indaga la polizia. 

Mohammed e i suoi animali sono stati soccorsi dagli Angeli della notte, che hanno anche raccolto i messaggi di tanti cittadini preoccupati per le sue condizioni di salute. «Non sappiamo cosa possa essere successo – dice Claudio Li Vigni -. Siamo esterrefatti e arrabbiati. La polizia indaga e non è esclusa nessuna pista. Adesso abbiamo bisogno della solidarietà di tutti per accudire il nostro fratello Mohammed e i suoi amici a quattro zampe»  

A metà luglio scorso il clochard iraniano aveva subito un’aggressione mentre dormiva, da un gruppo di persone che avevano dato anche alle fiamme alcuni materassi, bruciati davanti alla chiesa di Sant’Antonio. Si alza quindi nuovamente il livello di allarme per possibili episodi di aggressione nei confronti del senza tetto. E torna alla mente l’omicidio di Aldo, avvenuto a dicembre sotto i portici di piazzale Ungheria. 

Ma c’è sempre l’altro lato della medaglia. «Nonostante il dispiacere per il caro Mohammed – scrivono gli Angeli della Notte in un post su Facebook – per la sua roulotte bruciata, per la cattiveria accertata o meno di chi forse ha compiuto un gesto così vile, non riusciamo a non gioire allo stesso tempo per i messaggi di affetto e solidarietà che tanti stanno rivolgendo, anche tramite noi, al nostro caro amico Moha, segno evidente che c’è tanto buono nelle persone, che si può ancora credere negli esseri umani, nonostante i vari episodi di aggressività verso i più deboli e punte di razzismo per chi consideriamo diverso o inferiore».

E all’uomo di origine iraniana arriva anche la solidarietà da parte della Casa della Cooperazione, il bene confiscato e restituito alla comunità che quotidianamente promuove attività che hanno come obiettivo l’inclusione e la condivisione. «Mohammed è un architetto, questo probabilmente in pochi lo sanno, che da diversi anni vive in Italia e che a un certo punto della sua vita a scelto la strada e il camper come suo “luogo” – dice il presidente del Ciss Sergio Cipolla – Sono in corso indagini della polizia per accertare la cause dell’incendio e gli inquirenti non escludono nessuna pista, e ne aspettiamo i risultati, ma a prescindere da chi sia stato colpevole di questo atto vile, non possiamo che condannarlo in maniera netta e assoluta e dare a Mohammed tutta la nostra solidarietà. In quel camper non c’era solo la sua casa, ma i suoi pezzi di vita andati in fumo e già a luglio scorso aveva subito un’aggressione mentre dormiva da parte di persone che non sono mai state identificate. Mohamed per fortuna non ha riportato ferite ed è riuscito ad allontanarsi in tempo, era sotto choc ed è stato portato in ospedale per le medicazioni. Quello che ci preoccupa enormemente è il clima che piano piano si sta diffondendo anche a Palermo, con punte di violenza estrema contro persone che hanno fatto scelte di vita differenti o che provengono da altri luoghi. Non possiamo accettarlo».

Stefania Brusca

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