Cosè la formazione professionale in Sicilia? Quello che è sempre stata negli ultimi ventanni: un carrozzone mangiasoldi. Chi scrive lo scrive dalla fine degli anni 80, quando sindacati, patronati, apparati di partito, preti, suore e altri soggetti ancora si impadronivano di questo settore trasformandolo in una greppia, sotto gli occhi distratti di tutte le autorità. Che si tratti di un mangia-mangia lo abbiamo ribadito negli anni 90. E che il mangia-mangia politico-sindacale e chi più ne ha più ne metta prosegua ne siamo più che convinti oggi, dopo che ieri, a Palazzo dOrleans, sede del governo della Sicilia, tre personaggi da dimenticare – il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, lassessore Mario Centorrino e il dirigente generale del diprtimento Formazione professionale, Ludovico Albert – hanno presentato alla stampa lAvviso 20.
In pratica, la formazione professionale siciliana non verrà più finanziata con i fondi regionali, ma con con i fondi europei (Fondo sociale europeo). Per i prossimi tre anni Bruxelles caccia 286 milioni che andranno ad alimentare la politica, i sindacati, i patronati e, con cifre più contenute, preti e suore. Una sarabanda di clientele che nulla hanno a che vedere con la formazione. In pratica, con Lombardo, Centorrino e Albert, la formazione professionale, in Sicilia, resta un mezzo, mentre i fini sono altri.
Le accuse di Pino Apprendi
A pensarla così, a quanto pare, non siamo solo noi. Cè anche, per esempio, il parlamentare regionale del Pd, Pino Apprendi, che con il coraggio e lanticonformismo che ha sempre dimostrato da quando ha messo piede a Sala dErcole, scrive: E’ stato presentato il piano dell’Avviso 20 e, francamente, a parte le enunciazioni di principio che sono state fatte, rispetto ai metodi usati per la distribuzione dei progetti e delle ore che sono state assegnate, stiamo assistendo al solito copione. Siamo davanti, nsomma, ai soliti metodi che, dice ancora il deputato del Pd, garantiscono solo alcuni enti così detti storici, ma di precisi e identificati riferimenti politici.
Basta – aggiunge ancora Apprendi – siamo stanchi di assistere a proclami sulla trasparenza di alcuni assessorati, è cambiato poco o nulla. Inspiegabilmente, si gonfiano alcuni enti e se ne penalizzano altri senza tenere conto del personale che perderà il lavoro. In cambio si faranno altri clienti. Basta.
Tra Cocilovo & Papania
Insomma, è uno schifo, aggiungiamo noi. Ma vediamolo il prodotto di questa riforma epocale, che fa il paio con la sanità di Massimo Russo e con il bilancio con i buchi di Gaetano Armao. Ecco lo Ial, antica greppia un tempo targata Cisl. E oggi? Come ha scritto stamattina il Giornale di Sicilia, è stato rilevato da un gruppo imprenditoriale vicino al parlamentare nazionale del Pd, Nino Papania e a Luigi Cocilovo, già ai vertici della Cisl nazionale e siciliana, nonché ex europarlamentare del Pd. Per questo gruppo imprenditoriale-politico sono pronti quasi 26 milioni di euro: quasi 50 miliardi di vecchie lire. Ecco lAnfe, 22 milioni di euro di finanziamento, ente che fa capo a Paolo Genco, di area politica indefinita, visto che dentro si trova di tutto. Quindi lEnfap (Uil) con quasi 14 milioni di euro. E altri 14 mlioni di euro vanno allEcap che dicevano non essere più targato Cgil (ma è così?). Segue lEnaip, vicina al parlamentare regionale dellMpa, Lino Leanza, ente che si porterà a casa 7 milioni e 700 mila euro. E 4,8 milioni di euro per lUnci.
Non manca la religione. Ecco le suore del Ciofs-Fp, che incamereranno 3 milioni e 800 mila euro. E i salesiani del Cnos, con un milione e 700 mila euro.
Sinfonia sul Cefop
Fa storia a sé il Cefop, ente con un buco di 100 milioni di euro circa, commissariato, in liquidazione, ma con una gande capacità di resurrezione. Per il Cefop sono ronti 18 milioni e 675 mila euro. Che si sommano ai 12 milioni di euro che, meno di un mese fa, il governo regionale ha erogato – con fondi regionali – allo stesso Cefop. I 12 milioni dovrebbero servire al Cefop per recuperare i corsi dellanno passato quando è stato escluso perché incasinato finanziariamente. !2 milioni di euro – circa 24 miliardi di vecchie lire – per quattro mesi di formazione professionale. In assoluto, un record: nessun corso di formazione professionale è mai costato tanto. Questi 12 milioni serviranno per pagare il personale dello stesso Cefop? Ce lo chiediamo – e lo chiediamo – perché questo ente, che poteva contare su oltre 800 dipendenti e siamo proprio curiosi di sapere come finirà questa storia. Forse è arrivato il momento che il presidente della Regione, Lombardo, lassessore Centorrino e il dottore Albert forniscano qualche spiegazione. Prima, magari, di fornirla ai magistrati.
Un Genovese a Messina
E poi? E poi ancora politica& clientele. Ecco la Lumen di Messina, un milione di euro di finanziamento. Un ente vicino, tanto per cambiare, al parlamntare nazionale e segretario regionale del Pd, Francantonio Genovese (foto a destra), vicino, a propria volta allo stesso assessore Centorrino. Lo stesso Genovese, con un altro ente, lAram, mette nel carniere altri tre milioni e duecentomila euro. Il tutto, per dirla con Lombardo, Centorrino e Albert, sotto il segno del rinnovamento.
‘Usinnacu
Non manca il Pdl. restiamo a Messina, dove opera con successo il sindaco Giuseppe Buzzanca. Lente è lAncol, pronto a digerire 2,7 milioni di euro. Proseguiamo sempre nella città dello Stretto. Con una domanda da cento punti: che ci fa Futuro e libertà made in Sicily, partito fondato da Gianfranco Fini per rifondare in Italia una nuova e moderna destra, in un governo – il governo Lombardo – di centrosinistra? Una delle isposte potrebbe chiamarsi Cufti, un ente – naturalmente di formazione professionale – vicino al parlamentare nazionale, naturalmente di Futuro e libertà, Carmelo Briguglio. Per Cermelino sono pronti due milioni di euro di euro mansi.
Liga non c’è più, ma…
Un ente che non se la passerà male è, di sicur, lEfal, che inghiottirà circa 6,6 milioni di euro. Chi cè dietro? Sembra il Movimento cristiano dei lavoratori, un tempo capitanato da Giuseppe Liga, oggi in carcere per mafia (è accusato di essere il successore del boss Salvatore Lo Piccolo). NellEfal si trovano anche personagi legati al sistema di potere di Lombardo.
Server srl
Lultimo ente lo lasciamo illustrare ai bravi colleghi di Live Sicilia. Il passaggio è descritto così bene che non ce la sentiamo di cambiare una sola virgola: E al di là della politica, ecco i casi di persone fisicamente vicine al presidente Lombardo e destinatari di finanziamenti per la Formazione. Biagio Semilia è proprietario del 75% delle quote di Server srl (il resto è intestato alla moglie): la società, che nel 2010 ha incassato quasi seicentomila euro, questanno ha visto crescere il contributo a 886 mila euro. Semilia, da qualche anno, è un consulente del presidente Lombardo e si occupa della gestione dellimmagine del governatore sul web.
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