Formazione/ Spallino (Uslal): “L’amministrazione regionale è incapace di garantire i diritti dei lavoratori”

I CREDITI DI 6 MILIONI DI EURO, VANTATI DA IAL SICILIA. IL CASO DI UN ENTE DI BAGHERIA. L’INTERRUZIONE DI PUBBLICO SERVIZIO ALL’ANCOL. TUTTI FATTI CHE PESANO COME UN MACIGNO SULL’OPERATO DEL GOVERNO DELL’ISOLA

Nella terra del ‘Gattopardo’ tutto è possibile e la Formazione professionale incarna perfettamente i paradossi di un’Isola straordinaria per contraddizioni ed eccessi.

Non ci stanchiamo di raccontare i paradossi che sistematicamente infangano uno dei settori strategici per la crescita sociale e culturale della Sicilia. Ed in questo il Governo regionale del presidente Rosario Crocetta pare trovarsi a suo agio.

Può anche accadere, ad esempio, che ad un ente venga revocato l’accreditamento per non aver pagato gli stipendi ai suoi dipendenti. Di contro, lo stesso ente risulta essere creditore nei confronti dell’amministrazione regionale di circa sei milioni di euro! Cifra che viene fuori a seguito della chiusura dei rendiconti degli anni formativi che vanno dal 2003 al 2011. E’ il caso dello Ial Sicilia.

Se l’indiscrezione raccolta dovesse risultare vera la questione assumerebbe i connotati di una vera e propria congiura nei riguardi dei dipendenti. Sulla paradossale vicenda che ha portato l’ente alla revoca dell’accreditamento abbiamo dedicato vari articoli che hanno tentato di sviscerare alcuni aspetti non proprio chiari della vicenda. Com’è possibile che accadano ancora queste stranezze? Quali possono essere le risposte che l’amministrazione regionale può dare?

Un altro Ente storico con sede a Bagheria si era trovato anni fa in una simile situazione. Non potendo versare gli oneri sociali e fiscali, per mancanza di disponibilità finanziaria, l’ente in questione non ha potuto disporre del Documento unico di regolarità’ contributiva (Durc). Qual è la morale? L’amministrazione regionale, stante alle attuali disposizioni, ha ritenuto opportuno procedere alla revoca dell’accreditamento a tale ente.

La storiella però è continuata con un epilogo, una volta tanto, diverso. Era emerso, nel frattempo, che l’ente, risultasse creditore nei confronti della Regione siciliana per circa tre milioni di euro. Per per poter recuperare le somme lo stesso ha dovuto intraprendere diverse azioni legali contro l’assessorato regionale al ramo. Alla fine della fiera l’amministrazione regionale è stata condannata a pagare all’ente le somme dovute.

Vi sono altri casi gestiti al limite della violazione di legge da parte dell’anninistrazione regionale. Un altro esempio e’ rappresentato della vicenda che ha portato l’Ancol di Messina alla revoca dell’accreditamento.

In questo caso, però, i fatti raccontano della disperazione delle famiglie dei minori in obbligo scolastico che nel frattempo frequentavano i corsi presso le sedi dell’ente finito nel mirino dell’autorità giudiziaria. Corsi sospesi e mai ripresi, quindi chiusi. Un chiaro esempio di interruzione di pubblico servizio da parte proprio della Regione siciliana. Sì, proprio cosi perché mentre lo Ial Sicilia è stato autorizzato a completare i corsi, la stessa cosa non è accaduta per l’Ancol. Una vergogna che non conosce ancora i nomi e cognomi dei responsabili.

Riferire di questi fatti è utile, sapendo in ogni caso che prima di dare la colpa a questo o a quello bisogna sentire, sempre e comunque, le due campane. Lo Ial Sicilia vanta crediti per circa sei milioni di euro, mentre i lavoratori sono ridotti alla povertà? .Sarebbe cosa buona e giusta che l’ammnistrazione regionale rispondesse per confermare o smentire la notizia e facesse quanto previsto dalle norme di legge per porvi rimedio.

Dalla lettura dei fatti qualche interrogativo sorge spontaneo. A chi giova tanta disperazione? E poi, a chi fa comodo tanta incertezza? Veramente la classe politica siciliana non si rende conto dello stato in cui versano i lavoratori della Formazione professionale? Cosa realmente ha intenzione di fare il parlamento siciliano? Vogliono rendersi responsabili, con il Governo regionale, dello stillicio che parrebbe portare il sistema formativo regionale all’azzeramento, lasciando sotto le macerie ottomila operatori ?

“Quello che è successo due sere fa in assessorato – ha riferito Antonino Spallino, segretario regionale dell’Uslal Scuola e Formazione professionale – rappresenta l’incapacità burocratica e amministrativa della Regione. Dipendenti dello Ial Sicilia e di altri enti formativi – ha aggiunto – costretti, per difendere un proprio sacrosanto diritto alla percezione dello stipendio, a far intervenire le forze dell’ordine”.

Il sindacato punta il dito sulle responsabilità del Governo regionale.

“L’amministrazione regionale – ha sottolineato Spallino – dovrebbe per prima rispettare le regole che lei stessa si è data, a che serve fissare modalità e tempi di erogazione dei finanziamenti per poi non rispettarli. E’ incredibile come l’assessore Scilabra e l’amministrazione regionale non si giustifichino di fronte al fatto che ci sono lavoratori che, pur lavorando ogni giorno, non riescano a percepire le retribuzioni da parecchi mesi”.

Spallino pone precise domande alle quali nessuno dagli uffici pubblici si sente di fornire una plausibile risposta.

E’ lo stesso a chiedersi: come si possono giustificare quegli Enti che hanno ricevuto i finanziamenti e non hanno pagato gli operatori? Ed ancora: come si può essere in regola con il Durc se non si pagano gli stipendi?

“Questa storia del Durc – ha tuonato Spallino – mi sembra assurda. Il Documento unico di regolarità contributiva, a ben vedere, garantisce, sul versante sociale e fiscale, gli operatori. Ma li lascia senza retribuzioni. Il vero ad essere garantito è l’Inps. Almeno così avviene nel settore della formazione.”

Forte la preoccupazione del sindacato citato sulla piega che sta prendendo il settore dopo i recenti fatti legati al recupero delle somme per l’integrazione erogata negli anni passati a taluni enti formativi.

“Se poi a tutto questo aggiungiamo la tragica storiella del recupero degli extra budget chiesto dalla dottoressa Monterosso – ha precisato Spallino – la frittate è bella che fatta. Quando sembra che finalmente sia arrivato il momento di percepire qualche centesimo interviene l’imponderabile compresa la chiusura dell’assessorato per disinfestazione”.

 

Giuseppe Messina

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