dalla Uil scuola
riceviamo e volentieri publichiamo
Spettabile redazione
fermo restando il diritto costituzionale riservato alla liberta di stampa e alla possibilità che ciascuno possa esprimere la propria opinione, sono costretto a chiedervi di pubblicare questa lettera al fine di ristabilire la verità riguardo ai comportamenti attribuiti alla Uil nel contesto dell’articolo intitolato “Formazione bis: si torna alla legge 24.Ora si cercano i soldi”.
La ricostruzione della gestione Albert, almeno per quanto riguarda la posizione della Uil Scuola, è veramente surreale posto che va oltre la realtà sensibile e osservabile. Le news del nostro sito, gli articoli stampa, le manifestazioni organizzate dalla Uil Scuola, gli atti depositati presso le Commissioni legislative II e V all’Ars, i resoconti ufficiali degli incontri tra il Governo Lombardo e le organizzazioni sindacali, l’accordo sulla “buona formazione” non firmato dalla Uil Scuola, gli scontri al veleno con Albert, dimostrano inequivocabilmente che l’unica organizzazione che ha contrastato con argomenti e determinazione l’azione di Centorrino e Albert è stata l’Uil Scuola. Nessuno, dico nessun altro soggetto si è sovraesposto quanto l’Uil Scuola contro il duo Centorrino-Albert.
Alla luce di tutto ciò, non consentiamo a nessuno di accusarci di ” essere stati tra i promotori con Albert dell’abbandono della legge regionale n. 24 del 1976 e del Fondo di Garanzia in favore dell’Avviso 20/2011″ e quindi di essere “dei veri e propri camaleonti”. Se l’assessore Nelli Scilabra dichiara di volere riformare il settore ripartendo dalla legge 24/76 siamo soddisfatti e lo siamo a ragion veduta.
Dobbiamo rammentare, anche all’estensore dell’articolo che, dopo l’entrata in vigore dell’art. 39 della legge regionale 23 dicembre 2002, n. 23 la nascita del Fondo di Garanzia di cui, all’art. 132 della legge regionale 16 aprile 2003, n. 4 è stata pensata, voluta è realizzata dall’ex assessore Raffaele Stancanelli e dalla Uil. Quella fu una conquista della Uil che rivendichiamo con orgoglio, perché siamo stati utili ai lavoratori della formazione professionale siciliana, gli unici in Italia ad avere goduto di un paracadute simile. Per avere un’idea di cosa succedeva prima del 2003, quando non si ammetteva un Ente al piano, i lavoratori, in attesa di essere trasferiti da un Ente all’altro, perdevano sino a 10 milioni di stipendio.
L’Uil Scuola, ha difeso strenuamente l’art. 132 anche un attimo prima che la sua modifica fosse discussa dall’Assemblea regionale siciliana, ma l’ampio fronte, favorevole alla modifica, dal Commissario dello Stato al Governo regionale, dalla maggioranza politica che sosteneva o stesso Governo alle altre sigle sindacali non volle ascoltare ragione e la legge regionale 7 giugno 2011, n. 10 fu approvata. Il Fondo di Garanzia ha una nuova disciplina e le procedure, non sono più quelle della circolare n. 10 /03/FP del 23 settembre 2003 (abolita con la circolare assessoriale n. 22 del 12 agosto 2011), ma quelle previste per la concessione dei benefici della legge 223/91. Piaccia o non piaccia, questa è la nuova realtà normativa.
Anche le procedure di “mobilità” previste dalla circolare 10/94/II7F.P. del 5 ottobre 1994 sono rimaste in vigore, come prevedeva la circolare assessoriale n. 21 del 1 agosto 2011, sino allemanazione delle disposizione attuative della gestione “dell’elenco regionale ad esaurimento degli operatori della formazione professionale”.
Orbene, la Uil Scuola ha firmato accordi aziendali e/o istituzionali ai sensi della legge 223/91, solo dopo l’approvazione della legge 10/2011. Se gli Enti non avessero applicato la nuova disciplina, i lavoratori, in CIG-D o in mobilità, non avrebbero percepito nessuna indennità di sostegno al reddito. Anzi, colgo l’occasione per ribadire che anche i datori di lavoro, non imprenditori, sono assoggettati alla legge 223/91 ai sensi e per gli effetti del D.Lgs dell’8 aprile 2004, n. 110.
I licenziamenti? Inevitabili dopo l’approvazione dell’accordo sulla buona formazione e l’introduzione del parametro unico e la mancata attivazione del tavolo per la ricollocazione degli esuberi richiesto dalla UIL Scuola.
In cosa consiste il nostro voltafaccia, posto che ci siamo opposti sia al parametro unico, sia all’accordo sulla buona formazione? Non si comprende. L’Uil Scuola si è sempre assunta la responsabilità delle cose che ha detto, che ha fatto e degli accordi che ha sottoscritto, ma non intende assumersi responsabilità per comportamenti mai coltivati.
Non pretendiamo avere sempre e comunque ragione su tutto, sicuramente avremmo compiuto mille errori e di ciò chiediamo scusa ai lavoratori, ma esigiamo una ricostruzione corretta e fedele delle vicende sindacali oltre al dovuto rispetto per una sigla che ha dedicato tutte le sue energie alla migliore difesa possibile dei lavoratori del settore della formazione professionale siciliana. Nella speranza che non dobbiamo ritornare sull’argomento ringrazio la redazione e porgo i più cordiali saluti.
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