SE IL RITORNO DEL CIAPI COME SOLUZIONE DI TUTTI I MALI PER I CIRCA MILLE E 800 SPORTELLISTI DOVESSE RIVELARSI L’ENNESIMA BEFFA, I LAVORATORI SAPRANNO CHI SONO, OLTRE AL SOLITO GOVERNO REGIONALE, I RESPONSABILI
Mentre le tante categorie sociali della Sicilia rimaste senza soldi già a gennaio scorso si preparano ad altre manifestazioni di piazza – appuntamento a Palermo il 27 maggio, quando l’Assemblea regionale siciliana sarà chiamata ad approvare la legge di variazioni di Bilancio, non abbiamo ancora capito con quali risorse finanziarie – la formazione professionale siciliana registra una nuova ‘piroetta’: quella della Uil di Claudio Barone, che si schiera con due delle tre ‘donne fatali’ della Regione siciliana: Patrizia Monterosso e Anna Rosa Corsello.
Non sappiamo per quali fini la Uil di Barone abbia optato per questa mossa a dir la verità un po’ strana. Ed è strana non tanto e non soltanto per la valorizzazione del Ciapi proposta dal Governo della Regione per risolvere la delicata questione dei ex mille e 800 sportellisti. Perché, come tutti noi sappiamo, la ‘carta’ Ciapi’ non è nuova: da oltre due mesi e forse più il Governo regionale la agita come l’asso di spade con la briscola a spade.
La novità, che a noi lascia molto perplessi, è, come dire?, l’abbraccio – che a nostro avviso è piuttosto pericoloso – della Uil con la dottoressa Monterosso e la dottoressa Corsello, che sono le vere protagoniste di tutte ‘svolte’, più o meno tragiche, adottate dal Governo della Regione in materia di formazione professionale.
Non sappiamo chi sia il vero protagonista di questa svolta della Uil siciliana, ovvero se sia – come tutto lascerebbe immaginare – un’idea del segretario generale Claudio Barone, o se sia una meta-riflessione un po’ post datata della guida storia della formazione professionale siciliana targata Uil Sicilia, ovvero di Giuseppe Raimondi.
Quello che sappiamo, però, sono due cose. E si tratta di due cose oggettive, che sono sotto gli occhi di tutti, compresi gli occhi di Claudio Barone e di Giuseppe Raimondi.
Prima cosa. Sappiamo – dovrebbero averlo imparato anche Barone, Raimondi e tutta la Uil siciliana – che le scelte amministrative dell’accoppiata Patrizia Monterosso-Anna Rosa Corsello seguono la legge di Boyle applicata alla formazione professionale siciliana: e cioè che mantenendo costante la ‘temperatura’ politica, le ‘verità’ delle due ‘donne fatali’ sono spesso inversamente proporzionali alla logica economica e giuridica.
Detto in parole più semplici, almeno fino ad oggi, le soluzioni prospettate dalle due ‘donne fatali’ della Regione siciliana, in questo delicato settore, si sono sempre dimostrate più o meno impercorribili: con un’impercorribilità che, guarda caso, ha finito regolarmente con il coincidere con la volontà di chi vorrebbe smantellare questo settore della vita pubblica siciliana.
Seconda cosa. Fino ad ora i sindacati – con riferimento soprattutto a Cgil, Cisl e Uil – hanno subito certe scelte amministrative. O almeno così è sembrato.
Se, anche stavolta, la soluzione prospettata dalla dottoressa Monterosso e dalla dottoressa Corsello dovesse sortire il solito nulla di fatto, ebbene, la Uil non potrà chiamarsi fuori. I lavoratori sapranno, questa volta, chi, operando sul fronte sindacale, ha avallato, anzi sollecitato, una scelta eventualmente sbagliata.
Un cancello in ferro, al civico 499 di via Palermo, aperto solo quando veniva riconosciuto…
«Alla fine, una novità neanche troppo nuova». Parole di Roberto Lagalla, sindaco di Palermo, uno…
Era rimasta folgorata mentre stava lavorando in una trattoria in corso dei Mille a Palermo. Dopo…
Stamattina a Catania si è sviluppato un incendio in un'abitazione al piano terra di uno…
Furto con spaccata all'alba di stamane a Palermo, in via Ruggero Settimo. I ladri hanno preso di mira…
Una bambina di 11 anni è stata salvata al largo di Lampedusa: sarebbe l'unica sopravvissuta…