Proseguono le iniziative spontanee di gruppi di operatori della formazione professionale. Si tratta di lavoratori stanchi ed esasperati che, a seguito dell’immobilismo dei sindacati, hanno deciso di fare da sé. Nasce così l’iniziativa del 2 ottobre scorso dei dipendenti della formazione professionale che, in gruppo, si sono recati spontaneamente al Comune di Caltanissetta per una manifestazione pacifica. Spinti tutti dalla necessità di evidenziare i problemi del settore ai propri rappresentanti istituzionali.
Critici i promotori dell’iniziativa con le istituzioni politiche cittadine che, in questa vicenda, sono state poco incisive. Si contesta, infatti, l’avere assistito passivamente allo scippo perpetrato dalla politica regionale alla provincia nissena. Ricordiamo che nessun Ente formativo della provincia di Caltanissetta è stato utilmente inserito nelle graduatorie dell’Avviso 20/2011.(a destra, la sede del Comune di Caltanissetta)
Dei 286 milioni di euro non un solo centesimo e’ stato assegnato a Caltanissetta. Incredibile. Alla faccia dei criteri, contenuti nel bando pubblico, che privilegiavano gli Enti storici con il loro consolidato di ore, finanziamento e personale dipendente. Si tratta di complessive 24000 ore formative e 3.000.000 di euro di finanziamento. Un danno enorme che ha penalizzato un’intera comunità. Un migliaio le famiglie senza formazione e istruzione per i propri figli.
In tanti hanno azzardato che le risorse siano state destinate in altre province. Sono in corso accertamenti. Obiettivo della manifestazione era ed è quello di mettere le istituzione politiche di fronte alle proprie responsabilità. E per farlo bastava prendere esempio dalle istituzioni civili e religiose (Prefetto e Vescovo ), sottolineano i promotori, che si sono interessate e prodigate affinché lamministrazione regionale si adoperasse per risolvere il nodo formativo della città.
Purtroppo questi appelli hanno ricevuto come risposta promesse vane da parte dei responsabili regionali. Un atteggiamento inspiegabile, come se a chiedere siano stati dei cittadini qualunque e non delle istituzioni prestigiose che hanno mostrato di avere a cuore la sorte dei loro concittadini.
I politici nisseni, invece, hanno fatto titoloni sui giornali e proclami “a destra ed a manca” dichiarando di aver risolto il problema. Nulla di più falso. Ad oggi, purtroppo, la questione resta in piedi nella sua drammaticità. E non sembrano esserci vie di uscita vista la sordità che ha colpito il vertice politico e amministrativo dell’assessorato regionale Istruzione e Formazione professionale.
Le istituzioni politiche locali si sono limitate, ad oggi, a sterili iniziative: qualche fax o lettera di sollecito. I dipendenti, con la pacifica occupazione dei locali comunali hanno inteso mettere di fronte le loro responsabilità i rappresentanti della politica cittadina. I lavoratori hanno tenuto a ricordare loro che hanno il dovere morale di occuparsi dei problemi dei cittadini, specialmente se sono vittime di ingiustizie e macellerie sociali. I problemi si affrontano sino alla conclusione non episodicamente.
In rappresentanza del Sindaco, i lavoratori, in una lettera inviata alla nostra redazione, ci riferiscono di essere stati ricevuti dallassessore Milazzo. Il rappresentante della giunta comunale nissena si è adoperato ad avvertire Il Prefetto e lassessorato regionale allIstruzione e Formazione professionale di Palermo.
L’assessore regionale del settore, Accursio Gallo (sopra, a sinistra), ha fatto sapere ai lavoratori che tra lunedì e martedì prossimi si terrà un tavolo istituzionale per affrontare i problemi di Caltanissetta. Gallo, inoltre, ha chiesto di essere informato sugli sviluppi della protesta e per questo si terrà in stretto contatto con la Prefettura. Pare anche che voglia partecipare ad un incontro a Caltanissetta per dialogare con i lavoratori.
I lavoratori ci fanno sapere che domani (oggi per chi legge) continueranno la protesta ed hanno già chiesto ed ottenuto un incontro con il presidente del Consiglio comunale di Caltanissetta. Al presidente dal massimo consesso cittadino chiederanno che venga fissata, con urgenza, una seduta straordinaria del Consiglio comunale.
Infine i lavoratori, che mostrano di avere le idee molto chiare, chiederanno che una delegazione dei capigruppo consiliari si rechi a Palermo ad affrontare e risolvere il problema. I lavoratori hanno dichiarato che non accetteranno nessuna scusa che dica non siamo noi i vostri referenti come se il loro interesse sia una elemosina per i loro concittadini e non un dovere istituzionale.
Seguiremo gli sviluppi di questa incredibile vicenda offrendo lo spazio che serve a questa lodevole iniziativa.
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