Formazione, il Governo taglia le risorse ed il settore va verso l’Elenco unico per la mobilità orizzontale

DALLA PROGRAMMAZIONE DEL PIANO FORMATIVO 2014/2015: A PIEDI UNA PARTE DEI LAVORATORI? E’ IL RISCHO CHE SI CORRE A SEGUITO DELLA SCELTA POLITICA DI TAGLIARE PER IL SECONDO ANNO CONSECUTIVO I FINANZIAMENTI AL SETTORE. SULLO SFONDO LA POSSIBILE ’MACELLERIA SOCIALE’

Ancora non c’è una data certa sull’avvio della terza annualità del Piano formativo regionale. Anche se qualcosa sembra muoversi nel marasma generale. Da informazioni assunte sembrerebbe essere stato individuato un percorso amministrativo che dovrebbe accompagnare le fasi propedeutiche all’avvio effettivo delle attività formative.

Proviamo a fare chiarezza, anche se ad oggi se n’è vista poca nella gestione della programmazione da parte del dipartimento Formazione professionale, retto dall’infaticabile dottoressa Anna Rosa Corsello.

Cominciamo col dire che le risorse finanziarie sono il frutto di una sommatoria singolare. Ai circa 97 milioni di euro disponibili si dovrebbero aggiungere 43 milioni previsti per l’utilizzo dello strumento del voucher formativo ed i 44 milioni di euro provenienti dalla misura dell’esodo. Risorse afferenti al Piano giovani.

L’Amministrazione regionale si è impegnata ad emanare una direttiva sulla programmazione della terza annualità che dovrà fissare le procedure per la riedizione dei progetti. La direttiva dovrebbe prevedere anche un termine entro il quale gli enti formativi dovranno comunicare l’eventuale personale in esubero. Va ricordato che il finanziamento complessivo subirà una decurtazione a causa dell’abbattimento del parametro da 129 euro ora/allievo a 117. Prima della pubblicazione del citato provvedimento dirigenziale si dovrà attendere l’emanazione della delibera di giunta.

Altro aspetto non di meno conto sarà la gestione del personale in esubero.

Servirà un esame congiunto tra le organizzazioni sindacali e le associazione degli enti formativi per individuare i criteri per la gestione del personale che fuoriuscirà dagli enti che col parametro ridotto non potranno garantirli per essere ricollocati presso altri soggetti gestori che, invece, avranno spazio in pianta organica per assumerli a tempo determinato . Una volta individuato l’esubero e redatto un apposito elenco, lo stesso sarà comunicato al dipartimento regionale Formazione professionale.

Da quanto appreso dal nostro giornale, si chiamerà ‘Elenco unico per la mobilità orizzontale’, sarà articolato in sezioni provinciali e tutti gli enti formativi che avranno disponibilità, all’interno del parametro di 117 euro ora/allievo, dovranno attingere da questi elenchi.

Nel caso in cui dovesse accadere che certi enti rifiutino l’assunzione, l’Amministrazione in fase di rinnovo decurterà le ore e conseguentemente il finanziamento.

Il principio sul quale l’Amministrazione regionale autorizzerà l’avvio delle attività formative è quello che tutti gli enti formativi devono partecipare alla gestione a 117 euro ora/allievo e procedere all’assunzione del personale laddove possibile, pena la riduzione proporzionale delle ore e del finanziamento.

Sarà anche possibile che, man mano che si ultimano le procedure di esubero, si adotti un decreto di finanziamento per ciascun ente.

In tal modo si potrà realizzare l’economia con immediatezza e l’amministrazione potrà adottare, se lo vorrà, specifiche determinazioni a sostegno del personale eccedentario.

Resta aperto un fronte: quello del personale degli enti formativi che opererà fino a settembre o addirittura ad ottobre per completare le attività corsuali relative all’anno 2013/2014. Si pone il problema di come pagare i lavoratori impegnati su un arco temporale superiore ai dodici mesi che coincidono col finanziamento assegnato all’ente.

L’ipotesi più probabile è quella dell’accesso alla Cassa integrazione in deroga per un tempo limitato. Operazione che cozza però con le ‘casse’ dell’Inps che ad oggi si stanno completamente svuotando. I 19 milioni che erano arrivati all’Inps si sono esauriti. Nulla toglie però che non possano effettuarsi accordi sindacali per l’accesso alla Cigd in attesa che l’Amministrazione regionale, che nel frattempo sta rimodulando circa 240 milioni di euro del Piano giovani non ancora spesi, destini ulteriori risorse a copertura del personale che potrebbe usufruire di un periodo di ammortizzatore sociale.

Sull’utilizzo dei 44 milioni di euro per la misura dell’esodo, infine, si attende l”ultimazione della procedura scritta voluta dal ministero del Lavoro.

Sarà la volta buona? Vedremo, nella consapevolezza che agosto è alle porte ed allora i tempi potrebbero dilungarsi ancora di più.

 

 

Giuseppe Messina

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