Formazione, il dramma dei lavoratori, il ‘caso’ Cefop: parla Lo Sciuto

PER IL PARLAMENTARE ALL’ARS DEL PDS/MPA LO SCIOPERO DEI DIPENDENTI E’ IL CHIARO SEGNALE DELLA DISPERAZIONE. L’ESECUTIVO DEL PRESIDENTE ROSARIO CROCETTA NON PUO’ RESTARE IMPASSIBILE DI FRONTE ALLA MACELLERIA SOCIALE

Preoccupa non poco l’emergenza sociale nel settore della Formazione professionale in Sicilia.

La recente decisione del Governo regionale di ‘affumare’ la cessione del Cefop in amministrazione straordinaria al Cerf riapre due questioni: lavoro e stipendi.

Le manifestazioni di lavoratori e sindacati, che si susseguono ormai da settimane, non ultimo lo sciopero di domani davanti Palazzo Reale, sede del Parlamento siciliano, sono il segnale inequivocabile della disperazione di migliaia di famiglie senza futuro e con il presente immobilizzato dal Governo dello sfascio.

“Sollecitiamo il Governo regionale a presentarsi in commissione Cultura e Lavoro per illustrare il disegno di legge che dovrebbe riformare la Formazione professionale – dichiara Giovanni Lo Sciuto, parlamentare del Partito dei Siciliani (Mpa) e componente della citata commissione – il tempo è scaduto, la disperazione delle famiglie è ai limiti di guardia e la politica non può rimanere immobile di fronte al vuoto progettuale dell’esecutivo regionale nel settore”.

“Siamo preoccupati per i lavoratori del Cefop – puntualizza Lo Sciuto – non si capisce per quale motivo, se c’erano perplessità sulla cessione, perché si sono fatte le consegne al Cerf”.

“Ci troviamo di fronte – aggiunge il parlamentare autonomista – ad un assessore alla Formazione professionale ed un dirigente generale incapaci di programmare il futuro del settore e dare efficaci risposte sulle emergenze ai lavoratori. Registriamo uno stato di confusione che ci preoccupa e per il quale bisogna fare qualcosa di concreto”.

“Il sistema della Formazione professionale va riformato – sottolinea Lo Sciuto – per tutelare i lavoratori il cui futuro è costantemente messo in dubbio da errori amministrativi. Auspichiamo un confronto serio con il Governo della Sicilia per mettere fine a questa intollerabile situazione di precarietà”.

“Occorre uno sforzo maggiore per rilanciare la legge regionale n.24 del 6 marzo 1976 – aggiunge l’esponente del PdS/Mpa all’Ars – trovando i fondi necessari a rifinanziare il Piano regionale dell’offerta formativa ed il Fondo di garanzia. Riforma che va concertata con il parlamento siciliano”.

“Il voucher non ci convince – conclude Lo Sciuto – perché è un altro modo per tenere in stato di precarietà i lavoratori ed il settore. Servono soluzioni semplici ed efficaci e in tempi rapidi, a cominciare dallo sblocco delle retribuzioni pregresse dei lavoratori e delle rendicontazioni che immobilizzano i saldi dei finanziamenti pregressi ed aumentano a dismisura il costo per le fideiussioni a danno per gli enti formativi”.

Giuseppe Messina

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