Formazione/ IeFP ex Oif: Anna Rosa ne ha combinata un’altra delle sue

CON LA DIRETTIVA DEL 22 LUGLIO 2014, LA DOTTORESSA CORSELLO CAMBIA LE ‘CARTE IN TAVOLA’ E ALLUNGA I TEMPI DI PAGAMENTO PER ENTI E OPERATORI. ANCORA UNA VOLTA L’IMPEGNO DEL PRESIDENTE CROCETTA, DELL’ASSESSORE SCILABRA E DELLO STESSO DIRIGENTE GENERALE. DI LIQUIDARE LE SPETTANZE (SI DICEVA ENTRO META’ LUGLIO…) E’ RIMASTO LETTERA MORTA

Le regole introdotte per la rendicontazione delle spese effettivamente sostenute a valere sulle attività corsuali della filiera dell’Istruzione e Formazione professionale (IeFP ex Oif) per l’annualità 2013/2014 non convincono gli enti formativi che ne “chiedono il ritiro immediato e la contestuale fissazione di un incontro per discutere della relative problematiche”.

Scoppia l’ennesima grana tra gli enti formativi e l’Amministrazione regionale che, pur di non pagare o rallentare l’emissione dei mandati di pagamento, se l’inventa tutte.

In una nota indirizzata all’assessore all’Istruzione ed alla Formazione professionale, Nelli Scilabra, al dirigente generale al ramo, Anna Rosa Corsello ed al dirigente del Servizio gestione dei corsi in obbligo formativo, Filippo Castiglia, le associazioni degli enti formativi Anfop, Assofor, Cenfop Sicilia e Forma Sicilia, contestano il contenuto della circolare n.10 del 22 luglio scorso.

Nella citata circolare gli enti sottolineano che le indicazioni fornite e le procedure formalizzate sulle modalità di rendicontazione delle spese effettivamente sostenute e riguardanti i percorsi triennali di istruzione e formazione professionale tipologia B per l’anno formativo 2013/20014, sono state impartite ad attività formativa già iniziata.

Si richiama il passaggio contenuto nella richiamata nota firmata da Joseph Zambito in rappresentanza dell’Anfop Sicilia, da Antonio Oliveri di Assofor, da Salvatore Miroddi per Confop Sicilia e da Paolo Genco per Forma Sicilia.

“Nel prendere atto dei criteri generali con le motivazioni di fondo che sottendono la direttiva di che trattasi ed i conseguenti adempimenti da effettuare, è certamente imprescindibile far notare da subito che tali direttive intervengono ad attività formativa già iniziata, peraltro sulla scorta di una programmazione che, fondando sulle disposizioni vigenti, aveva senz’altro, determinato gli Enti interessati a partecipare, presupponendo e realizzando un tipo di organizzazione che, se modificata – ove modificabile – nei termini di cui dispone la Circolare n. 10, creerebbe oggi, rilevanti discrasie con tutte le conseguenze negative possibili in tema di rendicontazione. In buona sostanza, la Circolare n. 10 porta ad un aggravio del procedimento che, in base alla normativa vigente, non può allo stato, essere richiesto ai soggetti attuatori. Analoghe situazioni erano state fatte rilevare in numerosi tavoli tecnici su questa tema, avendo tra l’altro generato ricorsi al giudice. Con le riflessioni suddette si vuol significare, invero, che una circolare con tali contenuti potrebbe trovare attuazione, previ gli opportuni accordi ed i giusti approfondimenti con tutte le parti in causa, in seguito, dando peraltro la possibilità agli Enti di Formazione di darsi un’organizzazione mirata a tali necessità, non perdendo di vista che l’impegno più importante è nella qualità della formazione da effettuare e certamente come suo corollario, nella relativa impostazione amministrativo-giuridica e contabile”.

Risalta agli occhi un fatto che la dice lunga su come opera l’amministrazione regionale.

Agli inizi di luglio la dottoressa Corsello, dopo un ‘movimentato’ incontro con le associazioni degli enti formativi ed alla presenza di molti soggetti gestori di ispirazione cattolica, che costituiscono la fetta maggiore della dotazione oraria nella filiera dell’obbligo formativo, aveva assunto l’impegno che entro dici giorni avrebbe provveduto ad iniziare i pagamenti, sbloccando l’empasse in cui si era impantanato il Servizio gestione Oif.

Sono trascorsi i dieci giorni e non si è visto nulla, anzi, il 22 luglio anziché annunciare l’emissione di una ‘bordata’ di mandati di pagamento in favore degli enti formativi a valere sulla filiera dell’Istruzione e Formazione professionale, dottoressa Corsello ha emanato una direttiva che introduce nuove regole per la rendicontazione della spesa ed appesantisce ulteriormente il lavoro per gli enti ai fini della presentazione della richiesta di riconoscimento di quanto speso.

Una follia? Forse, Eppure è così perché in corso d’opera l’amministrazione regionale ha richiesto agli enti di giustificare l’utilizzo delle risorse regionali e statali per l’effettuazione di spese che in molti casi gli enti hanno già effettuato con procedure, adempimenti e criteri generali di avvenuto pagamento, di ripartizione dei costi, di tetti massimi di spesa e relativa certificazione e documentazione che, pur nell’intento di rendere certa e trasparente la spesa effettuata, allungano il momento della liquidazione del finanziamento di altri mesi.

Ci permettiamo di rimarcare l’atteggiamento degli uffici guidati dalla dottoressa Corsello che non solo il cambiano di regole a partita iniziata ma lo fanno con notevole ritardo nell’emanazione della direttiva che rischia di pregiudicare gli sforzi compiuti dagli enti formativi e dal personale impegnato nella filiera dell’Obbligo formativo, rinviando alle calende greche il pagamento degli stipendi. Altro che accelerazione nella spesa promessa dal presidente della Regione, Rosario Crocetta, dall’assessore Nelli Scilabra e dallo stesso dirigente generale.

Da una lettura delle direttive impartite dalla sottoressa Corsello pare emergere una ulteriore stretta sugli enti.

Riportiamo il testo.

“Alla data di presentazione del rendiconto l’Ente deve aver corrisposto tutte le retribuzioni al personale e versato i relativi contributi sociali e oneri fiscali. Non saranno considerati ricevibili rendiconti che non dimostrino il pagamento del personale rendicontato e dei relativi contributi sociali e degli oneri fiscali e di eventuali altre spese per un importo, in ogni caso, pari almeno all’importo ricevuto come anticipazione”.

Tutti gli enti sono stati messi nelle condizioni di potersi attivare e riconoscere a tutto il personale impegnato nell’Oif le retribuzioni? La domanda non è peregrina, visto che non va dimenticato che il documento di regolarità contributiva, per gli enti formativi impegnati non soltanto nell’obbligo formativo ma anche negli Interventi, si riferisce a tutta l’attività erogata e non soltanto ad una filiera.

Questo potrebbe comportare il mancato adempimento richiesto nella circolare n.10/2014, non imputabile alla volontà dell’ente formativo, che porterebbe alla inammissibilità totale dell’intero rendiconto.

A dimostrazione dell’inadeguatezza organizzativa e di programmazione del Governo e dell’amministrazione regionale è sufficiente leggere il periodo che introduce la citata circolare n.10/2014 e che richiamiamo di seguito.

“Con la presente Circolare si forniscono le indicazioni cui dovranno uniformarsi gli Enti di Formazione Professionale per la predisposizione e la presentazione dei rendiconti delle spese effettivamente sostenute per lo svolgimento delle attività relative ai percorsi triennali di istruzione e formazione professionale di tipologia B per l’ anno scolastico 2013/2014 finanziate con le risorse messe a disposizione dalla Regione siciliana e dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali”.

Le attività formative destinate ai minori in obbligo scolastico volgono al termine e la circolare, che avrebbe dovuto essere emanata agli inizi dell’anno formativo 2013/2014, viene pubblicata soltanto a fine luglio.

Giuseppe Messina

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