Formazione, i motivi della condanna di Genovese «Ente usato per avere consenso elettorale e soldi»

«L’ente di formazione è, per un verso, un imponente bacino cui attingere consenso elettorale e, per un altro, lo strumento per appropriarsi di denaro pubblico». Le parole sono quelle utilizzate dai giudici della prima sezione penale del tribunale di Messina, Silvana Grasso presidente, Massimiliano Micali e Maria Pina Scolaro, per spiegare le motivazioni della sentenza Corsi d’Oro2, il processo conclusosi a gennaio 2017, con 23 condanne. Tra esse quella a undici anni per Francantonio Genovese, l’ex parlamentare del Pd poi transitato in Forza Italia, e del cognato Franco Rinaldi, per il quale i giudice hanno deciso una pena a due anni e mezzo. 

Al centro del processo, con l’accusa retta dai magistrati Sebastiano Ardita, Fabrizio Monaco, Liliana Todaro e Antonio Carchietti, parte dei «rilevantissimi flussi di denaro pubblico» destinati alla formazione di giovani disoccupati per acquisire specifiche competenze da spendere nel mondo del lavoro. «Detti contributi avrebbero, invero, costituito oggetto degli appetiti criminali della gran parte degli odierni imputati – scrivono i giudici -. Costoro, in altri termini, si sarebbero attivati per rivolgere a loro esclusivo vantaggio, attraverso l’adozione di meccanismi truffaldini, parti rilevanti di dette risorse».

La successiva disamina dei giudici passa in rassegna il sistema formazione in Sicilia, strutturato con l’organizzazione di corsi di formazione professionale da parte di enti e strutture privati, senza scopo di lucro, con costi interamente a carico della collettività (Unione europea, Stato, Regione). Come sottolineato dai giudici «il procedimento registra la storia di una sistematica quanto capillare depredazione di risorse pubbliche attraverso un meccanismo criminale nel quale l’ente di formazione (in particolare l’Aram e la Lumen), depauperato della funzione che in teoria ne avrebbe dovuto guidare l’azione, «è divenuto il canale per garantire l’arricchimento di pochi». Per i giudici, Genovese e gli altri avrebbero usato il tutto come «ghiotta occasione per aggredire le sovvenzioni regionali e rivolgerle a vantaggio di coloro che degli enti stessi avevano acquisito il dominio».

Simona Arena

Recent Posts

Fondazione Orchestra sinfonica siciliana, stato d’agitazione dopo le dimissioni del sovrintendente

Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Fials sollecitano un intervento urgente da parte delle…

3 ore ago

Pnrr, sono 9 le startup finanziate nei borghi di Ventimiglia di Sicilia e Mezzojuso

Sono nove le startup finanziate a Ventimiglia di Sicilia e Mezzojuso, nel Palermitano, dalla misura…

3 ore ago

Catania: conosciuto sui social, lo rapina nella casa in cui lavora

Ha accettato l'invito di un uomo, conosciuto sui social, per avere rapporti intimi, ma poi,…

4 ore ago

Gianfranco Miccichè torna in Forza Italia, spingerà le candidature di Falcone e Chinnici alle Europee

Gianfranco Miccichè torna a casa. L'ex presidente dell'Assemblea regionale siciliana è rientrato tra le fila…

5 ore ago

Allarme bomba a Catania: chiuso un tratto di corso Italia

Un trolley di colore grigio abbandonato sul marciapiede spartitraffico di fronte alla sede della facoltà…

8 ore ago

Preso a colpi di stampella per un parcheggio a Misilmeri, 29enne è in gravi condizioni

Calci, pugni e colpi di stampella. Un 29enne è finito in ospedale in gravi condizioni…

9 ore ago