Formazione, i Cobas proclamano lo stato di agitazione

AVVIATO UN CALENDARIO DI INCONTRI PER ORGANIZZARE FORME DI PROTESTA CONTRO IL GOVERNO REGIONALE IN DIFESA DEI LAVORATORI E DEL LAVORO. LA PROSSIMA SETTIMANA ASSEMBLEA A PALERMO, CATANIA E CALTANISSETTA

“Siamo stanchi delle promesse di una Amministrazione regionale incapace di garantire ‘con i fatti e non solo a parole’ gli interessi reali dei giovani siciliani tutti e degli operatori della formazione”.

Con queste parole Maurizio Galici, coordinatore regionale Cobas Formazione-Scuola/Lavoro, boccia l’esecutivo regionale e dichiara, in una nota diffusa stamane, lo stato di agitazione dei lavoratori della Formazione professionale.

“Il Governo regionale ha solo seminato macerie, disperazione fra i lavoratori , e ancora più grave rivalità fra i giovani siciliani – commenta Galici – dividendoli in meritevoli di interventi e non, creando una frattura e una competizione sociale tra i giovani laureati e gli altri”.

“Non garantire più i rimborsi delle spese di viaggio o l’indennità di frequenza (ai corsi di formazione professionale ndr) – tuona il coordinatore in Sicilia di Cobas Formazione – mortifica i giovani che vorrebbero frequentare i corsi della Formazione professionale, sentenziandone l’abbandono e il salto nel buio”.

“Abbiamo da sempre sostenuto l’importanza sociale del sistema della formazione in Sicilia – chiarisce Galici – e abbiamo da sempre chiesto trasparenza per una gestione eticamente corretta dei finanziamenti, identificando nel sistema affaristico-politico il male principale che accomuna tutti i soggetti che hanno speculato, deviato e approfittato dei finanziamenti destinati al sistema formativo in Sicilia”.

“Crediamo necessario riprendere il confronto – sostiene l’esponente sindacale – partendo da un punto irrinunciabile per il sindacato che è la difesa del lavoro e dei lavoratori”.

“Per noi Cobas – aggiunge – è centrale difendere e chiedere con forza, con fatti concreti e non più con false promesse e vane speranze, la tutela di tutti gli operatori del sistema appartenenti alle tre filiere dei destinatari di Prometeo, degli ex Spartacus e dei licenziati, evitando strumentali divisioni, che tanto hanno indebolito la lotta”.

“La tutela lavorativa – conclude Galici – si garantisce solamente applicando il Contratto collettivo di lavoro, la legge regionale n.24 del 6 marzo 1976, la n.25 del 1 settembre 1993, la circolare assessoriale n.10/94, e tutte le leggi e norme a tutela del personale, e chiamando la Regione siciliana a rispondere dei danni provocati ai lavoratori, non avendo applicato tutte le tutele previste per legge”.

A seguito di quanto emerso nel corso dei lavori degli Esecutivi di Palermo e Caltanissetta del 27 agosto scorso e dell’assemblea di Catania del 29 agosto, i lavoratori di Cobas Formazione “Scuola/Lavoro” Sicilia, hanno dichiarato lo stato di agitazione, come dicevamo, ed hanno promosso un nuovo calendario di attività che prevede la realizzazione di due assemblee provinciali aperte a tutti i lavoratori: a Catania il 4 settembre 2014 alle 09,30 presso salone dell’Istituto Comprensivo A. Musco; e, contemporaneamente a Palermo (il 5 settembre prossimo alle 16,00 presso piazza Unità d’Italia 11) e a Caltanissetta.

Nota a margine
Con rispetto parlando, le manifestazioni e i semplici scioperi di un giorno non servono più. Bisogna passare dalla parole ai fatti. Ormai lo scenario è chiaro: il Governo ‘distrae’ fondi dal settore formazione per foraggiare società ‘esterne’ all’amministrazione regionale.

Davanti a questa manovra clientelari organizzate e realizzate sulla pelle dei circa 10 mila lavoratori del settore sere una risposta forte e determinata.

 

 

 

 

 

 

Giuseppe Messina

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