Formazione/ Dietro le minacce di licenziamenti di personale di Crocetta e Scilabra ci sono, forse, le lamentele dei dipendenti?

A CREARE PROBLEMI E’ LA NUOVA SEDE DELL’ASSESSORATO, SCELTA FORSE CON TROPPA FACILONERIA. GLI ADDETTI AL SETTORE SONO STRETTI COME LE SARDINE IN STANZE MINUSCOLE. MENTRE I GARAGE SONO STATI ADIBITI AD ARCHIVI. E SICCOME PARCHEGGIARE E’ QUASI IMPOSSIBILE, I VIGILI URBANI APPIOPPANO CONTRAVVENZIONI A RUOTA LIBERA. L’IMPORTANTE CHE L’ASSESSORE E LA DIRIGENTE GENERALE E LO STAFF SI SONO PRESI UNA PALAZZINA TUTTA PER LORO…

Il Governo regionale privilegia l’utilizzo degli spazi assessoriali per sistemare carte da destinare al macero pur di tenere “alla berlina” il personale dipendente, che resta nel mirino di Palazzo d’Orleans, sede dell’esecutivo regionale.

Non solo. È notizia di ieri che dirigenti e funzionari del dipartimento Formazione professionale tornano nel mirino del governatore della Sicilia. Nella terra dei paradossi, degli eccessi, della sconvolgente bellezza dei suoi

Rosario Crocetta, foto di Gabriele Bonafede

luoghi, Isola conosciuta al mondo attraverso gli occhi del Gattopardo, può accadere tutto ed il contrario di tutto. Anche il Governo regionale del presidente Rosario Crocetta e dell’assessore alla Formazione professionale, Nelli Scilabra, non si sottraggono alla regola del paradosso.

Agli inizi del 2013 Crocetta ha lanciato la prima crociata contro il personale regionale dell’assessorato alla Formazione professionale, imponendo, fuori dalle regole di concertazione sindacale, il trasferimento “in tronco” di una sessantina di dipendenti. Poi, a giugno, il trasloco dei locali e l’inscatolamento in stanzette strette e sovraffollare, dove è difficile poter operare.

In ultimo, la seconda crociata per stanare dipendenti da licenziare non si capisce per quali motivi gravi e per quali reati eventualmente acclarati. Certo, di fronte ad un reato commesso è giusto che si aprano le porte del carcere, se vi sono i presupposti previsti per legge. Oppure il licenziamento se si tratta di fatti gravi. Ma ci sono queste condizioni?

L’atteggiamento del presidente e dell’assessore Scilabra nei confronti del personale regionale operante in assessorato appare sempre più privo di dialogo e incentrato sul sospetto e sulla sanzione a tutti i costi. L’effetto potrebbe essere quello dell’ennesimo rallentamento o blocco delle attività per paura di sbagliare.

A chi giova questo clima? Forse a chi persegue il progetto di dissanguare gli enti formativi ed i lavoratori costretti a restare ancora senza un quattrino? Accade anche che quando l’amministrazione regionale decide di decidere, succede qualcosa di opinabile. Ed è quanto riferiamo in merito alle cose strane accadute a seguito del trasferimento della sede dell’assessorato regionale per l’Istruzione e la formazione professionale da Via Ausonia a Viale Regione siciliana. Scelta che sembrerebbe essere stata adottata nella convinzione di risparmiare sulla locazione e rendere confortevole il luogo di lavoro al personale regionale, ed invece, per mancanza di spazi, viene sacrificata l’autorimessa per ospitare carte da mandare al macero.

Succede quindi che a trasferimento avvenuto, si scopre di avere risparmiato oltre trecento mila euro l’anno sull’affitto, ma che gli spazi non sono sufficienti. Il personale è dislocato spesso in numero maggiore rispetto all’effettiva capienza e poi, paradosso dei paradossi, mancano i locali da adibire alla conservazione dei fascicoli d’archivio.

Eppure la pianta organica dell’assessorato al ramo era stata sfoltita dal provvedimento del dirigente generale, Anna Rosa Corsello, che, su indicazioni del governo Crocetta, aveva provveduto a trasferito un centinaio di lavoratori con la scusa di un fantomatico esubero. Visti i risultati in termini di efficacia ed efficienza, è difficile credere ad un esubero reale. Non si spiegherebbero tutti i contratti stipulati dalle società di Assistenza tecnica con giovani laureati per supportare il lavoro degli uffici.

In tutto questo marasma generale, cosa escogita l’amministrazione regionale? Nulla di preoccupante, a parte che alcuni locali del garage vengono destinati all’archivio di fascicoli e documenti. Quale la conseguenze? Vengono sottratti spazi alla rimessa delle autovetture di dirigenti e funzionari che sistematicamente sono destinatari di multa elevata dalla polizia municipale di Palermo. Sono tantissime le segnalazioni pervenute in redazione di dipendenti che si sono visti destinatari di diverse multe che comportano un costo legato all’infrazione per divieto di sosta.

Quindi, riepilogando: da un lato c’è il garage dell’assessorato non utilizzato come autorimessa, ma come archivio; e dall’altro dirigenti e funzionari sistematicamente colpiti da multe per la difficoltà nel trovare posteggio senza ricorrere ad alcuna infrazione. Ed in tutto questo va ricordato che la palazzina monumentale, annessa al plesso principale che ospita gli uffici, è appannaggio esclusivo dell’assessore regionale Nelli Scilabra e del suo staff, che può godere di ampi spazi e locali per svolgere il suo compito istituzionale.

Una particolarità tutta siciliana e che si sposa bene con il Governo Crocetta, quella di sistemare in locali esigui il personale e nel contempo lasciare ampi spazi alla componente politica per l’attività istituzionale. Qualcuno ha posto l’interrogativo sul corretto utilizzo di parte dell’autorimessa per uso archivio. I locali sarebbero a norma e quindi agibili?

Dall’assessorato fanno sapere che è tutto in ordine. L’amministrazione regionale, viene riferito, ha operato con una disposizione del dirigente generale, Anna Rosa Corsello, ai fini dell’utilizzo dello scantinato, posto al livello meno 2 ad “archivio morto”. Si tratta di parte dei documenti e carpette che non viene movimentato nelle attività ordinarie. Seguendo la procedura prevista per legge, è stata attivata la commissione Scarti d’archivio, il cui presidente è Filippo Castiglia, dirigente del Servizio ricerca scientifica del dipartimento.

Detta commissione ha già individuato gli scarti, i documenti cioè da mandare al macero per la definitiva soppressione. L’iter è in corso, confermano dall’assessorato alla Formazione professionale, e quando saranno acquisiti i relativi nulla-osta si potrà procedere alla eliminazione, a norma di legge, dei volumi cartacei obsoleti. Una volta liberati i locali posti al livello meno 2 dagli scarti l’amministrazione regionale potrà procedere alla assegnazione degli spazi per la finalità di autorimessa con successiva disposizione. Intanto per lasciare spazio a carte obsolete dirigenti, funzionari e impiegati rischiano ogni giorno la decurtazione dello stipendio perché le contravvenzioni ‘incombono’..

Restano dubbi e interrogativi, la volontà è quella di valorizzare le risorse umane a disposizione della pubblica amministrazione regionale oppure quello di tenerli “a bagnomaria”?

Giuseppe Messina

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