da Antonio Spallino
riceviamo e volentieri pubblichiamo
Signor Presidente della Regione, Raffaele Lombardo, signor assessore regionale alla Pubblica istruzione e Formazione professionale, professor Mario Centorrino, signor dirigente generale del dipartimento regionale della Formazione professionale, dottor Ludovico Albert: è corretto, secondo voi, che alla fine del mese daprile 2012 nulla si sa di certo sullAvviso 20?
Signori, voi siete coloro i quali dovrebbero , in virtù delle cariche ricoperte, promuovere, risolvere, favorire, caldeggiare, incoraggiare, mandare avanti le iniziative, nel rispetto delle leggi, volte ad assicurare ai giovani siciliani il diritto alla Formazione professionale, sancito dalla nostra Costituzione, e agli operatori del sistema la continuità lavorativa e retributiva prevista della legge regionale numero 25 del 1993 .
Fino ad oggi i risultati parlano chiari o per meglio dire carta canta. Non siete stati capaci di dimostrare all’opinione pubblica che le vostre tesi ed i vostri programmi mirano al raggiungimento di obiettivi condivisi, volti al rilancio e alla qualificazione del sistema formativo regionale. Il vostro unico vanto, se cosi si può definire, è quello di avere azzerato il costo regionale della formazione a discapito dei giovani siciliani, mettendo sul lastrico quasi diecimila famiglie. Bel risultato!
Se continuate a risolverete in questo modo i problemi della Sicilia, i siciliani faranno la stessa fine dellasino di Giufà che, quando si abituò a non mangiare, morì. Ma voi certamente non avvertite questi problemi.Voi non vivete questi drammi. Cercate solo per un momento di fermarvi, di riflettere e, se è necessario, ripensare il vostro modo di operare. Contate fine a tre prima di decidere.
A mio avviso nei confronti del sistema avete adottato un rimedio che è peggiore del male che volete combattere. Certo, nella formazione professionale, anche per colpa della politica, sono accadute delle cose al limite della decenza. Però, cari Signori, non si taglia una gamba per curare una ferita! Non si condanna senza appello un sistema che, se pur tra mille difficoltà, ha rappresentato un punto di riferimento per migliaia e migliaia di giovani espulsi dal sistema tradizionale dellistruzione e appartenenti a famiglie con redditi più bassi che medi.
In merito la storia della formazione professionale ci richiama alla memoria due grandi Santi: Giovanni Bosco e Luigi Orione. Questi sì che hanno capito le reali esigenze della società. Questi sì che hanno capito le vere necessità dei giovani espulsi o emarginati dal contesto sociale. Ed è loro vanto e merito se in Italia sono nate le prime scuole di formazione.professionale. Voi, presidente, assessore e dirigente generale di che cosa potete avere merito? Di che casa potete vantarvi?
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