Formazione 3/ Enaip Asaform si difende dalle accuse e diffida il Governo regionale a pagare le somme dovute

IL CREDITO VANTATO DALL’ENTE CATANESE AMMONTA A OLTRE 5 MILIONI E 139 MILA EURO. DAL 2007 LA REGIONE SICILIANA HA OMESSO LA CHIUSURA DEI RENDICONTI. SU QUESTI ARGOMENTI SCOTTANTI L’ESECUTIVO REGIONALE STA IN SILENZIO. PERCHE’?

Contestate le notizie relative a denunce, indagini e avvio di procedimenti a carico dell’Enaip Asaform Sicilia. A respingere ogni addebito, riportato dal Giornale di Sicilia, il presidente e legale rappresentante dell’Ente citato, Francesco Luca, che ieri ha indirizzato al presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, all’assessore regionale alla Formazione professionale, Nelli Scilabra e alla dottoressa Anna Rosa Corsello, dirigente generale al ramo, una richiesta d’incontro.

Nella lettera Luca rivendica la regolarità della condotta amministrativa e gestionale dell’Enaip Asaform e chiarisce la propria posizione anche nei confronti del sindacato Sinalp che ha depositato in assessorato un dossier, di cui ha dato notizia ieri il nostro giornale. L’iniziativa del sindacato prende le mosse, si legge nella lettera dell’ente, dalle denunce prodotte dal dipendente Contarino Antonino che è stato oggetto di diversi provvedimenti disciplinari. Parti della denuncia esposta nel dossier richiamato dal Sinalp e prodotto dal dipendente, facevano parte di diverse missive anonime per le quali l’ente ha presentato regolari denunce all’autorità giudiziaria.

L’Enaip Asaform ha, inoltre, diffidato e messo in mora, con diverse lettere, l’amministrazione regionale vantando oltre cinque milioni e 139 mila euro dalla Regione siciliana, ed è pronto a sospendere le prestazioni connesse all’attuazione dei progetti di formazione, ai sensi dell’articolo 1460 del Codice Civile, fino all’effettiva e materiale erogazione del finanziamento da parte dell’assessorato, con riserva di agire nelle sedi giurisdizionali competenti per il recupero delle suddette somme ed il risarcimento dei danni.

L’Ente, infatti, contesta all’assessorato di non aver onorato le previsioni di legge, avendo ingiustificatamente omesso, per alcuni anni integralmente e per altri parzialmente, di avviare le procedure di rendicontazione, a far data dal 2007, nonché quelle di erogazione e materiale liquidazione delle somme spettanti a tiolo di finanziamento.

Eppure l’articolo 39, comma 3 della legge regionale n.23 del 23 dicembre 2002 dispone che i pagamenti relativi al personale dipendente degli enti gestori delle attività di cui alla legge regionale n.24 del 6 marzo 1976, sono disposti mensilmente.

Disattese anche le disposizioni contenute nel Vademecum per l’attuazione del Piano operativo Sicilia Fse 2007/2013 che prevede l’assegnazione, all’ente formativo ammesso al finanziamento in relazione ad un determinato progetto, di una somma che consenta di pagare integralmente e regolarmente gli stipendi dei propri dipendenti a tempo indeterminato.

L’ente fa rilevare che la consistente carenza di liquidità, non imputabile all’Enaip Asaform, ha esposto l’azienda a contenziosi e conflitti di varia natura, sia con i dipendenti che con gli utenti dei corsi, oltre che con i fornitori.

Un comportamento inadempiente che per il presidente Luca si palesa vistosamente contrario ai principi di correttezza e buona fede che reggono tutti i rapporti obbligatori e contrattuali, cui non può sottrarsi la pubblica amministrazione come disposto dagli articoli 1175 e 1375 del Codice Civile.

Una condizione, quella dell’Enaip Asaform, che non è isolata ed è invece riscontrabile in tantissimi altri casi. Il Governo regionale su questi aspetti resta in silenzio e non assume posizione. Anzi invia gli ispettori dell’Ispettorato per verificare i motivi del mancato pagamento delle retribuzioni ai dipendenti. Ispezioni che in tantissimi casi, come è successo anche all’Enaip Asaform, si chiudono con l’accertamento del credito vantato dall’Ente nei riguardi dell’amministrazione regionale inadempiente. Se il progetto politico dell’esecutivo Crocetta dovesse essere quello di chiudere il settore a tutti gli enti formativi, buoni e cattivi, questa appare la strada più efficace.

Giuseppe Messina

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