La notizia non è ancora stata confermata. Anche perché la parola dordine, in questo momento, è una: silenzio. E se a Roma sono convinti di avere spento le fiamme della rivolta siciliana, a Palermo e nelle altre otto province dellIsola agricoltori, pescatori, autotrasportatori e studenti sono pronti a dare battaglia. La prossima mossa – e qui arriviamo alla notizia per ora solo sussurrata – potrebbe essere clamorosa: loccupazione di tutti i Comuni siciliani.
La svolta, del resto, è nellaria. Il vertice romano tra il capo del governo nazionale, Mario Monti, e il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, è stato un fallimento. Anche perché Lombardo, lungi dal rappresentare a Roma le richieste del Movimento dei Forconi, ha cercato di strumentalizzare la protesta per i propri fini di bottega, chiedendo allesecutivo nazionale i soldi per pagare la sanità. passaggio indispensabile, questo, per approvare il bilancio della Regione.
A conti fatti, il dialogo tra il governo Lombardo e il Movimento de Forconi si configura come una sorta di commedia degli inganni. Con il presidente della Regione pronto a mettere in campo lunica arte nella quale eccelle: il raggiro poliico. Ovviamente, il Movimento dei Forconi ha capito lantifona. Nel pomeriggio di oggi una delegazione del Movimento si è recata a Palazzo dOrleans, sede della Presidenza della Regione siciliana. Ci sono andati non per una visita di cortesia, ma per sentire d presenza le offerte arrivate da Roma tramite Lombardo. Offerte che, fino ad oggi, i rappresentanti del Movimento dei Forconi avevano letto sui giornali. Giusto, insomma, sentire dalla bocca del presidente il nulla mescolato con il niente che Roma offre. Il clima, in ogni caso, resta teso, tant’è vero che Lombardo non si è fato trovare, delegando tutto al suo capo di gabinetto.
Detto questo, la protesta, anzi la rivoluzione, come la chiamano i protagonisti della ‘Primavera siciliana continua: più forte e più determinata di prima. Anche con possibili accelerazioni sociali come la probabile occupazione dei Comuni dellIsola.
A Roma debbono aver intuito quello che potrebbe succedere. E avebbero preso le contromisure. Cominciando da uninchiesta, molto pubblicizzata dai Tg di oggi, in base alla quale – guarda caso mentre è in corso la protesta in Sicilia – sarebbe stata sgominata unorganizzazione dedita alla commercializzazione di frutta tra la Sicilia e la Campania, con unappendice nel Lazio. Sarebbero coinvolti mafiosi e camorristi. Il segnale che lo Stato, per sedare quella che è già una rivolta di popolo in continuo crescendo (dopo alcune regioni del Sud anche la Sardegna si potrebbe unire alla Sicilia), non esiterà ad usare tutti i mezzi, anche lalibi della mafia? Arresteranno per mafia centomila siciliani? Staremo a vedere.
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