Fontanarossa, primo aereo su nuova pista Enac: «Normale rispettare i tempi stabiliti»

Un successo e un’impresa riuscita. Ieri, alla conferenza stampa in occasione della riapertura dell’aeroporto Fontanarossa di Catania, dopo un mese di lavori sulla pista, sono state queste le parole più usate. L’operazione Sigonella si è conclusa secondo i termini previsti. Sono bastati i 30 giorni preventivati dal piano della Sac, la società che gestisce lo scalo catanese, per effettuare le operazioni di pavimentazione della pista e del sottofondo, usurata dopo 50 anni di attività, per riqualificare le strip laterali di sicurezza e la pavimentazione delle testate.  Un appalto da 20 milioni di euro.

Conferenza stampa per la riapertura di Fontanarossa

Presente la stampa al completo, un sacerdote per la benedizione della pista riqualificata, il sindaco Raffaele Stancanelli, i dirigenti della Sac e dell’Enac e i vertici dell’aeronautica militare di stanza a Sigonella. Entusiasmo e applausi. Il presidente dell’Enac, Vito Riggio, modera i toni. «Dovrebbe essere una cosa normale – spiega – si è stabilito di riaprire ad una certa data e tutto ha funzionato bene. Purtroppo non è stato così in passato, mi auguro che sia un segnale di buon auspicio per il futuro». Quindi Riggio invita la dirigenza della Sac, vecchia e nuova, a superare quelle che definisce  «piccole questioni di botteguccia». Il riferimento è al doppio cambio del Cda avvenuto negli ultimi mesi. Prima l’elezione del consiglio presieduto dall’ad Nico Torrisi e dal presidente Giuseppe Giannone, dopo mesi di stallo. Quindi l’annullamento della votazione ritenuta illegittima da parte del tribunale di Catania, dopo il ricorso della Camera di commercio di Siracusa, che ha rimesso in pista il vecchio Cda guidato dal presidente Gaetano Mancini.

«Una vicenda pirandelliana», secondo Riggio, che ha fatto riferimento anche al campo rom, chiuso due giorni fa, che per un anno e mezzo ha occupatol’impianto sportivo che si trova proprio all’uscita dell’aeroporto, là dove è prevista la costruzione di un parcheggio multipiano. «Sarebbe bello – ha detto Riggio, non a conoscenza della chiusura del campo – che ci fosse la stessa efficienza dimostrata in questo mese per sbaraccare questo suk». Parola che indica un mercato arabo, spesso caratteristica attrazione anche per i turisti. E che male si addice a un luogo infestato da zecche, topi e rifiuti, che l’Azienda sanitaria aveva dichiarato inagibile dal punto di vista igienico e sanitario. «Già fatto», replica il sindaco Stancanelli, seduto in prima fila, mettendo fine alla discussione.

Ma ieri, al di là delle brevi battute del presidente dell’Enac, non era il momento delle

Il volo Meridiana delle 18:20 proveniente da Napoli, primo aereo atterrato

polemiche. Subito dopo la conferenza stampa, tutti in pista ad aspettare sotto una pioggerellina più simile a nevischio, l’atterraggio del primo aereo, il volo Meridiana/Air Italy proveniente da Napoli. Un cambio dell’ultimo momento visto che sarebbe dovuto essere un Alitalia partito da Roma il volo designato ad inaugurare la nuova pista, ma problemi all’aeroporto Fiumicino dovuti al maltempo hanno costretto a cambiare il programma.

«Adesso – annuncia fiducioso Riggio –  Catania può guardare con ottimismo al futuro. Ristrutturando la vecchia aerostazione Morandi entro il 2020 potrà raggiungere la quota di dieci milioni di passeggeri».

Salvo Catalano

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