Fondi Ue: 8,4 milioni per inserire disabili nel lavoro «Serve formazione mirata, non come in passato»

Percorsi formativi rivolti alle persone affette da disabilità fisiche e intellettive. L’opportunità arriva dalla misura 9.2.1 del PO FSE Sicilia che, con un fondo di otto milioni e quattrocento mila euro, intende agevolare l’inserimento nel mercato del lavoro dei soggetti più svantaggiati e sostenere la valorizzazione della persona, favorendone la crescita e superando la mera logica assistenziale. 

«Entro il 26 febbraio (domani è l’ultimo giorno ndr) potranno presentare la domanda gli enti di formazione, con sede operativa in Sicilia, accreditati alla Formazione continua e permanente, oppure i consorzi che abbiano attività esterna, solo se indicano i consorziati con i quali concorrono – spiega Giuseppe Giardina, presidente Anffas Onlus Sicilia -. Non è ammessa, invece, la partecipazione delle associazioni temporanee di impresa o di scopo». I destinatari finali del provvedimento sono i disabili affetti da minorazioni fisiche, psichiche o sensoriali e i portatori di handicap intellettivo con un grado non inferiore al 46 per cento. È necessario, inoltre, essere residenti o domiciliati in Sicilia, avere un’età compresa tra i sedici anni e i sessant’anni, essere disoccupati, inoccupati o in cerca di prima occupazione e avere almeno il diploma di scuola media inferiore. Per i cittadini non comunitari è sufficiente il regolare permesso di soggiorno. 

«I corsi realizzati devono tenere conto delle specifiche condizioni dei soggetti – prosegue Giardina – e devono avere un numero di allievi non inferiore a otto e non superiore a dodici per singolo corso». I percorsi formativi potranno spaziare dal settore dell’agroalimentare al manifatturiero e dai servizi commerciali a quelli legati all’editoria o al turismo. «Oltre alle tante possibilità previste da questa misura – aggiunge Giardina – ci saranno due moduli obbligatori che riguardano l’igiene e la sicurezza sul luogo di lavoro (12 ore) e l’alfabetizzazione informatica (32 ore)». 

I costi ammissibili sono quelli relativi all’avvio dei corsi, alle indennità giornaliere di frequenza degli allievi, pari a cinque euro lordi, e alle eventuali spese di trasporto, sia in fase di formazione che di stage. Il primo acconto, pari al 50 per cento del finanziamento, sarà concesso per l’avvio delle attività formative. Il secondo, fino ad un massimo del 30 per cento, nel momento in cui le attività formative saranno giunte al quaranta per cento della loro realizzazione e la restante parte a conclusione di tutte le attività. Per partecipare basterà compilare la domanda, esclusivamente per via telematica, e poi spedirla, tramite pec, al dipartimento della Famiglia della Regione Sicilia

Dopo la pubblicazione della graduatoria, che valuterà l’esperienza nel settore del soggetto proponente (fino a un massimo di 40 punti), la qualità e la coerenza progettuale (massimo 45 punti), la coerenza con i principi del PO FSE (massimo 10 punti) e la presenza di eventuali attività accessorie (massimo 5 punti), i beneficiari dovranno svolgere tutte le attività entro diciotto mesi dalla data di avvio del progetto. «Le attività d’aula – aggiunge Giardina – potranno includere docenze, esercitazioni pratiche e simulazioni. La giornata lavorativa, di norma, non potrà superare le sei ore. Tutti i corsi, inoltre, devono prevedere delle modalità di valutazione degli apprendimenti per la verifica del raggiungimento degli obiettivi prefissati dai partecipanti». 

Anche gli stage dovranno svolgersi in continuità con il percorso d’aula per consentire, alla fine del percorso formativo, un confronto delle esperienze maturate. «Ritengo che questa misura sia positiva – aggiunge Giardina – perché, molte volte, una persona con disabilità, finita la scuola, rimane a casa con i genitori. Io mi auguro che questa volta si punti a una formazione mirata e non scellerata come accaduto in passato, perché – conclude – queste sovvenzioni possono offrire sbocchi importanti nel mondo del lavoro quando si ha la conoscenza del territorio e dei settori che richiedono lavoratori formati». 

Salvo Caniglia

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