La nona giornata di serie D, girone I, ha indubbiamente lasciato il segno per quello che riguarda alcune delle otto realtà siciliane che partecipano al campionato. Molte di loro al momento possono sorridere, ma l’unica vera e propria isola felice può essere rappresentata dal Troina. I neopromossi ennesi, guidati da mister Peppe Pagana, hanno sconfitto l’Igea Virtus e sono in testa alla classifica a quota 20 punti in compagnia dei campani dell’Ercolanese. «Ho dei ragazzi straordinari – ha spiegato l’ex Maradona dell’Etna – come Orlando che non giocava da quattro partite e oggi ha fatto una grande prestazione; Van Brussel, il portiere che domenica è stato additato come il colpevole del pareggio con il Messina e oggi invece ci ha salvato la gara, Mustacciolo che continua a crescere, Diop e Vazquez che hanno fatto due gol ciascuno, Melillo che continua a deliziare il pubblico, Souare che è devastante sulla fascia, Silvestri e Del Col che sono i monumenti della difesa: sono molto felice dei ragazzi che alleno».
Situazione tutt’altro che felice ad Acireale, invece. I granata possono sorridere se si guarda la classifica, che al momento li vede al quarto posto a quota 16 punti. Ma dopo il successo sull’Ebolitana, il tecnico Pietro Infantino ha parlato delle difficoltà a livello societario, che potrebbero presto influire sulla prestazione della squadra: «Ci stiamo nascondendo dietro un dito – ha ammesso il mister -. Siamo messi male, ci sono giocatori che non prendono stipendio da tanto tempo. Abbiamo bisogno della città, di una società, insomma di un sostegno. Non sappiamo quello che succederà, abbiamo dimostrato di essere un grande gruppo dopo una settimana terribile». L’ex allenatore del Gela ha poi continuato: «Non voglio prendere in giro la mia città, i ragazzi e chi mi ha portato qua. Gli altri devono prendersi le responsabilità, siamo abbandonati e dovete saperlo. Se ci aiutate questo Acireale può dare grandi soddisfazioni, altrimenti siamo messi davvero male».
Se fino a qualche giorno fa, però, non era trapelato nulla da parte della società, ieri ecco puntuale la lettera aperta del presidente Rino Pulvirenti. Nessuna replica a mister Infantino, anche se il patron granata usa alcune parole menzionate proprio dal tecnico per spiegare la situazione: «Dopo aver letto, sentito e risentito tante parole è giunto il momento di darvi le risposte che chiedete – ha sottolineato il presidente -. In questo momento un grave problema personale sta condizionando in maniera significativa il mio lavoro, i miei progetti e la mia vita. Non mi nascondo dietro un dito, mi manca la serenità necessaria per continuare questo progetto e per forza di cose devo farmi da parte e lasciare questa avventura che tanto mi ha appassionato».
Parole sofferte da parte di Pulvirenti, che però alla fine non può che fare a meno di prendere una dolorosa decisione: «Acireale mi ha fatto sentire a casa, mi ha amato e mi ha insegnato quanto grande sia l’amore per la maglia granata ma adesso – ha ammesso – mio malgrado questo sogno è svanito e pur prendendomi tutte le responsabilità devo fare un passo indietro. Giovedì mattina consegnerò la squadra al sindaco e concluderò questa esperienza come non avrei voluto. Mi scuso con chi ci ha dato fiducia, Acireale – ha concluso Pulvirenti – rimarrà sempre nel mio cuore». Il futuro nella città dei cento campanili adesso però è particolarmente nebuloso.
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