Finanziaria Ars: sì alla tabella H e no all’aeroporto di Comiso!

Uno dei paradossi di questa Finanziaria che Sala d’Ercole si appresta ad approvare è il raffronto tra due argomenti. Da una parte c’è la tabella H, che interessatati parlamentari. Contributi a fondo perduto ad enti, associazioni, fondazioni e via continuando. Quasi 25 milioni di euro che, per l’80 per cento e forse più, sono clientele.

A fronte dei 25 milioni per la tabella H non c’è un solo euro per l’aeroporto di Comiso. E dire che c’è l’esempio i Trapani Birgi, un aeroporto militare che, in parte, viene utilizzato pure come aeroporto civile. Un aeroporto, quello trapanese, che in pochi anni – e grazi anche a un’oculata e intelligente politica di sostegno all’iniziativa – ha cambiato il volto di questa provincia, aumentando la presenza turistiche, con effetti benefici sull’economia.

L’aeroporto di Comiso – che si configura come il terzo scalo aereo civile della Sicilia dopo Catania Fontanarossa e Palermo Falcone-Borsellino (ex Punta Raisi) – è pronto da due anni. Ma non è ancora stato aperto al traffico. Una vergogna.

Sull’aeroporto di Comiso, o meglio, sui ritardi nell’apertura di questo aeroporto siciliano pesano, oltre alle chiacchiere inutili (e interessate) dell’Enac, gli interessi legati al Muos di Niscemi, le antenne satellitari da guerra che la marina militare americana ha deciso, grazie alla colpevole acquiescenza del nostro Governo nazionale (per la precisione, dei Governi Prodi e dei Governi Berlusconi), di ‘regalare’ alla Sicilia.

Può sembrare incredibile, ma per privilegiare la realizzazione di un’arma di offesa americana in corso di realizzazione nella nostra Isola si penalizza una delle aree della Sicilia più belle e più vivaci sotto il profilo economico. L’aeroporto di Comiso, con i voli low cost, farebbe arrivare nelle valli del Barocco siciliano – Ragusa Ibla, Modica, Noto e via continuando – milioni di turisti in più.

Per non parlare dei trasporti via cargo degli ortaggi di Gela, del Ragusano (le serre) e del Siracusano (si pensi al pomodorino e al datterino di Pachino) che con l’aeroporto arriverebbero a destinazone in poche ore, invece che con gli inquinanti e costosi trasporti su mezzi gommati.

L’aeroporto di Comiso, come già accennato, è pronto da due anni. Ma prima il Governo Berlusconi e poi il Governo Monti ne hanno bloccato l’apertura per favorire i militari americani. Una storia incredibile che non leggiamo sui giornali nazionali.

Che fa il Governo Crocetta di fronte a un fatto del genere? Nulla. Nella Finanziaria non c’è nulla. Perché, alla fine, Muos o non Muos, l’aeroporto di Comiso non può restare chiuso. Lo aspetta un’intera comunità: non solo la comunità della parte sud orientale della nostra Isola, ma la comunità di tutta a Sicilia.

Riuscirà, la notte, a portare consiglio ai nostri parlamentari regionali e, in particolare, al presidente Crocetta?

 

Redazione

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