Finanziaria, 2.800 ex Pip ri-assunti dalla Regione Ok fondi a pioggia, ma al momento sono promesse

Ultima giornata di discussione della Finanziaria all’Assemblea regionale siciliana, da approvare entro la mezzanotte di oggi quando scadrà l’esercizio provvisorio. Dopo i provvedimenti approvati ieri (tra cui fondo per disabili, la stabilizzazione di oltre 15mila precari, e un’importante modifica nella gestione dei beni culturali), si è ripreso dalla discussione sui 2.800 lavoratori palermitani ex Pip. L’Ars ha approvato la loro assunzione nella Resais, società controllata al cento per cento dalla Regione. La stabilizzazione scatterà a partire dal primo gennaio del 2019. Il bacino degli ex Pip è formato da persone socialmente svantaggiate di Palermo (tra cui ex detenuti, disoccupati, ex alcolizzati ed ex tossicodipendenti) che hanno fatto parte di società prima a capo del Comune, poi della Regione, con la funzione di svolgere diversi lavori di manutenzione ordinaria nel capoluogo. 

Successivamente la discussione si è accesa attorno alla proposta della commissione Bilancio, con parere positivo del governo, di accorpare 57 norme, già previste dalla Finanziaria e ancora da discutere, in un unico maxi emendamento, il Comm1, su cui quindi ogni deputato esprimerà un solo voto. Un altro maxi emendamento, il Comm2, fa rientrare una serie di finanziamenti a pioggia, con fondi extraregionali (comunitari e statali), che erano stati stralciati dalla presidenza della Regione pochi giorni fa. La soluzione trovata è presentarli formalmente come atto di indirizzo, senza dare certezze sull’effettiva spesa, considerato che i fondi su cui si dovrebbero basare – il Programma operativo complementare 2014/2020, il Fondo di sviluppo e coesione 2014/2020, Pac 2014/2020, il Po Fesr 2014/2020 e il Po Feamp 2014/2020 – sono in larga parte già impegnati, come denunciato dalle opposizioni. 

Il Comm2, infatti prevede che il governo regionale si impegni «entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge ad avviare, ove necessario, la modifica dei programmi operativi di attuazione della spesa dei fondi strutturali europei e dei fondi nazionali nazionali di coesione, al fine di cofinanziare gli interventi di cui al presente articolo». In sostanza la verifica sulla reale esistenza dei fondi a cui si fa riferimento si farà soltanto dopo. «È una mossa sleale e da vecchia politica», attacca Angela Foti, del Movimento 5 stelle. Seguita dai colleghi Giancarlo Cancelleri – «ogni emendamento ha nome e cognome dei deputati», e dalla capogruppo pentastellata Valentina Zafarana «gli articoli stralciati tornano come la peperonata». Fortemente critico ai due maxi emendamenti anche Claudio Fava, di Cento passi: «Non ha una logica votare insieme per il ripopolamento del coniglio selvatico e per i fondi delle baracche di Messina».

L’Ars ha quindi iniziato a discutere il Comm2, che è stato approvato con alcuni subemendamenti. Via libera, a patto che le risorse a cui si fa riferimento siano davvero disponibili, ai seguenti finanziamenti: 20 milioni di euro per l’emergenza idrica a Messina; 10 milioni per l’abbattimento delle barriere architettoniche (5 ai privati e 5 agli enti locali); 1,32 milioni per pagare i servizi di assistenza al volo erogati da Enav all’aeroporto di Comiso; tre milioni per gli ospedali in aree a rischio ambientale; 25 milioni per la bonifica dell’ex area Sanderson di Messina; 40 milioni per le aree degradate e le baracche di Messina; 50 milioni per gli interventi previsti nella legge sull’amianto del 2014; 20 milioni per la creazione di rifugi sanitari da parte dei comuni, in particolare nelle tre città metropolitane; 9,5 milioni per la redazione di piani regolatori e 4,5 per i piani di utilizzo del demanio marittimo; 24 milioni per centri storici e interventi contro il rischio idrogeologico; 38 milioni per impianti sportivi esistenti (di cui 25 per gli enti locali); 50 milioni per progetti e strutture previste dalla legge sul Dopo di Noi; 10 milioni per i Comuni che hanno siti patrimonio Unesco; 50 milioni per opere e spese degli enti di culto; 500mila euro per acquisire al patrimonio regionale la Fornace Penna, complesso monumentale ex industriale sulla spiaggia di Scicli; 1 milione per le start up; 1 milione per trasformare barche e pescherecci a fini turistici; 20 milioni di euro ai comuni per consentire di redigere progetti per partecipare ai bandi europei.

L’assemblea prosegue nel pomeriggio con la discussione sul Comm1.

Salvo Catalano

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