LA DENUNCIA DEL VICE CAPOGRUPPO DI FORZA ITALIA ALL’ARS: “I TIROCINANTI VERRANNO SCELTI SULLA BASE DI CRITERI CLIENTELARI. NIENTE GRADUATORIA, NIENTE CURRICOLA, NIENTE COMPETENZE. SCEGLIERANNO LE AZIENDE. SPAZIO SOLO AI RACCOMANDATI?
La soddisfazione del Governo regionale, seguita all’annuncio della pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana del tirocinio formativo, è durata poco.
Già avevamo raccontato le perplessità sui tempi e le modalità di uscita dello strumento che dovrebbe creare opportunità di lavoro per i giovani siciliani. Troppi i ritardi in fase di avvio e troppa enfasi in occasione della presentazione dell’iniziativa che, peraltro, appartiene alla precedente programmazione del Governo presieduto da Raffaele Lombardo.
A parlare di “erazione clientelare” è il vice capogruppo di Forza Italia all’Ars, Vincenzo Figuccia.
I tirocini formativi promossi da Crocetta? Il solito buco nellacqua – polemizza Figuccia – la solita disgustosa occasione per regalare qualche soldo a qualche amico”.
“Il bando regionale non prevede infatti la creazione di una graduatoria dei giovani che faranno domanda – continua il vice capo gruppo di FI all’Ars – non prevede lanalisi dei curricula secondo criteri meritocratici, competenze acquisite, istruzione. Nulla di tutto questo. Il bando lascia libere le aziende di scegliere il tirocinante – precisa – che magari non sarà il più capace, il più preparato, ma lamico, o lamico dellamico a cui verranno versati 500 euro al mese per un anno intero”.
“Il risultato? – conclude Figuccia – terminata lesperienza, per così dire formativa, per il giovane tutto sarà solo un lontano ricordo, nessun posto di lavoro verrà creato e i più meritevoli magari non saranno stati nemmeno scelti perché dalla Regione non li ha tutelati”.
“Così concepito – riferisce l’esponente forzista – il bando in questione rappresenta la sola opportunità per il Governo regionale di distribuire a pioggia 19 milioni e 250 mila euro per accontentare i raccomandati”.
“Crocetta continua a sbagliare ogni mossa – conclude – ma non è più possibile tollerare i suoi giochetti, mentre la Sicilia affonda; il presidente farà meglio a riflettere e a riparare presto i propri errori.
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