A due anni dal successo de “Il 7 e l’8”, Salvatore Ficarra e Valentino Picone tornano sugli schermi con una nuova esilarante commedia “La matassa”. E tornano anche a Catania per discuterne con gli studenti dell’ateneo etneo. Anche questa volta, la loro contagiosa comicità non delude le aspettative.
L’auditorium De Carlo è gremito e loro vi fanno ingresso uno alla volta, forse per evitare di spartirsi gli applausi. Ficarra, infatti, è già seduto quando Picone si introduce con un bacio rivolto agli studenti, immediatamente esaltati. Le espressioni sono quelle di sempre: una leggera “incazzatura” sfiora il viso di Ficarra, mentre Picone sfodera subito la sua inconfondibile aria stralunata.
L’argomento della conferenza – termine che poco si addice alla confidenzialità dell’incontro – è la presentazione del nuovo film, girato proprio a Catania e dintorni. Ficarra non perde tempo per rivolgersi a Ferdinando Gioviale, docente di discipline dello spettacolo, presente all’incontro, con un’espressione tutt’altro che accademica, forse sogno di ogni studente: “Professore, vuole dire qualche cazzata?”. Poi annuncia l’uscita del film: “Da venerdì 13 nei cinema, da lunedì presso tutti i marocchini di fiducia“.
Insomma, mantenere la compostezza è impossibile, però i due comici non si esimono dal dare risposte semi-serie. “Il titolo del film “La matassa”, è il riferimento a tutta una serie di litigi che intreccia le rispettive famiglie dei due cugini protagonisti della vicenda, fino a diventare, appunto, una matassa– racconta Ficarra – Il film è stato girato a sei mani, con un’unica macchina da presa. Pensate le coltellate”.
“Il cinema serve per raccontare una storia – afferma invece Picone – per questo ci siamo subito circondati di professionisti”. Nel cast infatti compaiono anche i siciliani Tuccio Musumeci e Pippo Caruso, Claudio Gioè (il Totò Riina degli schermi
televisivi), Mario Pupella e Anna Safroncik (direttamente dalla soap opera ‘Cento Vetrine’).
“Come mai la scelta di un argomento così delicato come la mafia?”, chiede una ragazza. Ma anche questa volta la serietà della risposta non è immediata: “L’idea della sceneggiatura è corale – esclama Ficarra – tranne quella della mafia. Quella scena non l’abbiamo scritta noi. Anzi, chiediamo scusa ai mafiosi in sala“. Ma Picone aggiunge: “Prendiamo in giro tutti, persino la polizia, per cui toccava anche alla mafia”.
L’incontro si consuma così, tra una battuta sul film e una gag sulla recente sconfitta subita dalla squadra di calcio del Palermo contro il Catania, né manca chi ne approfitta per proporsi come attore o per fare recapitare un proprio cd ai due comici, scambiati per talent scout.
Tra i prossimi progetti: un nuovo pezzo teatrale, ancora da scrivere, e l’intenzione di coinvolgere in una nuova esperienza cinematografica l’attore siciliano Tuccio Musumeci, costretto a collaborare, a detta dei due palermitani, in quanto “minacciato”.
E come si addice ai pochi “signori” rimasti sugli schermi televisivi, le uniche domande poco gradite sono quelle sulla loro vita privata. Per dirla meglio: c’è ancora qualcuno che fa volentieri a meno del gossip.
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