Fiat, Burrafato: “A che cosa serve la riunione all’Ars con Dr Motors, ma senza Invitalia?”

Non è molto convinto della riunione convocata all’Ars il sindaco di Termini Imerese, Salvatore Burrafato. L’ufficio di presidenza della terza commissione legislativa di Palazzo Reale (Attività produttive) composto dai deputati Apprendi-Caputo-Colianni, oggi ha fatto sapere che ha convocato, per la prossima settimana, i vertici di Dr Motors, l’azienda molisana che dovrebbe prendere il posto della Fiat, insieme all’assessore alle Attività produttive ed ai sindacati “al fine di verificare quali sono i tempi per l’insediamento ufficiale nello stabilimento”.
Ma Burrafato non giurerebbe sulla reale utilità di tale convocazione. E a Link Sicilia spiega perché: “Che senso ha convocare l’azienda e non invece Invitalia che è l’unico soggetto che può dare rassicurazioni sulla solidità finanziaria del gruppo, sul progetto industriale e sui tempi d’attuazione? Capisco l’interessamento, ma è chiaro che l’azienda non è il soggetto più adatto ad essere interrogato su tali questioni”.
Il sindaco di Termini Imerese non le manda a dire: “Personalmente, sono fiducioso sul progetto di Dr Motors, l’abbiamo definito ‘ambizioso’ e in grado di rimettere in pista lo sviluppo industriale di Termini, ma non siamo noi a dovere giudicare i conti economici e il business plan, c’è un advisor per questo, Invitalia per l’appunto“.
Stesso ragionamento sulle notizie circolate in queste giorni che hanno parlato di un gruppo, la Dr Motors, in difficoltà economiche tali da non pagare gli stipendi ai suoi dipendenti in Molise (come vi abbiamo raccontato in questo articolo).
“In Sicilia c’è una differenza -aggiunge il sindaco – perché ci sarebbero soldi pubblici a sostegno dell’investimento, ma ripeto, non spetta a noi verificare lo stato di salute dell’azienda. Certo, non sono tranquillo, l’unica cosa che mi tranquilizza è che l’impianto normativo dei contratti di sviluppo prevede anche la certificazione di istituti bancari che attestano la solidarietà del proponente. Se tutte le condizioni saranno rispettate sarà un bene. Semmai – conclude – Burrafato – la questione è se Inviitalia, dopo le ultime notizie sulla Dr, ha chiesto chiarimenti o correttivi al piano presentato. Se così fosse, i tempi si allunghebbero di certo. Il contratto di sviluppo prevede, infatti, 45 giorni di tempo, dalla data di pubblicazione, per richieste di, chiarimenti. Se ci sono, bisognerà ricominciare da capo l’iter. Se no, diventa esecutivo. Quello su Termini è stato pubblicato intorno al 20 gennaio e non sappiamo se l’advisor ha espresso dubbi o sollecitato integrazioni”.
Infine, per quanto riguarda la notizia anticipata da Link Sicilia sull’interesse di alcune aziende americane al sito di Termini, ha aggiunto: “So che il ministero ha chiesto dettagli, ma credo non ne siano arrivati”.

Antonella Sferrazza

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