«Palermo è stata eletta ‘città educativa’, per questo abbiamo ritenuto opportuno rilanciare le attività civiche e organizzare una seconda edizione del Festival, facendo si che le nuove generazioni e la cittadinanza tutta possano interessarsi allo sviluppo urbanistico e possano sensibilizzarsi al miglior senso civico e civile». Così Piero Rizzo, referente del settore Pianificazione del Territorio per il Piano regolatore di Palermo, spiega lo spirito del Festival della città educativa, organizzato dall’amministrazione di Palazzo delle Aquile, che si svolgerà dal 14 al 20 novembre ai Cantieri culturali della Zisa. Novità di quest’anno sarà una sessione di lavoro dedicata, appunto, allo strumento di pianificazione urbanistica.
«Novembre è anche il mese dei diritti della scuola – spiega Rizzo – per questo sono state coinvolti anche gli istituti nell’organizzazione del’evento, oltre a varie associazioni di volontariato, uffici pubblici, parecchie, forze politiche e realtà dell’ambito sociale. Sono stati formati dei tavoli tecnici e sviluppati dei progetti. Inoltre è stata creata una scheda di partecipazione uguale per tutti gli enti interessati. Bisogna prendere atto della scarsa conoscenza dei più su ciò che riguarda lo sviluppo urbanistico della città. Sono tante le persone che si rivolgono ai nostri uffici nel momento in cui hanno intenzione di aprire delle attività o semplicemente per degli atti di vendita, senza sapere completamente come muoversi. Questo Festival serve proprio a illustrare tutti questi meccanismi all’intera cittadinanza».
Attenzione particolare sarà riservata alla bozza del Piano educativo della città, frutto del lavoro del laboratorio cittadino Palermo Educativa, che sarà esposta nella Bottega 5 dei Cantieri, per essere visionata pubblicamente dai cittadini prima della stesura finale. Al progetto collaboreranno anche l’ufficio Garante per l’Infanzia e l’adolescenza, l’Ateneo di Palermo, l’Azienda sanitaria provinciale, varie aziende ospedaliere, l’ufficio di Servizio sociale minorile e l’Ufficio scolastico regionale, l’Inail e gli ordini professionali. Parteciperanno assistenti sociali, giornalisti, avvocati, infernieri, psicologi, commercialisti e ostetrici. Tra gli enti che hanno aderito: Coni, CNR, aziende partecipate del Comune (Amap, Amat, Amg, Rap e Reset), l’Anpe, l’UNICEF e associazioni del terzo settore.
L’intento dichiarato è quello di creare una vera e propria comunità educativa. «Incluse nel lavoro ci saranno varie aree di competenza – dice ancora Rizzo -. Agiranno associazioni di volontariato e di tutela dei diritti dei bambini e verranno svolti diversi laboratori didattici, seguiti in particolare dagli assistenti sociali. Ogni ente partner del Festival partecipa con un progetto o un’idea. Bisogna prendere spunto da eventi come questi – conclude – e tentare ad ogni costo di organizzarne tanti altri, per noi stessi, per la città, per il senso civico e urbano». Punto cardine della manifestazione sarà, quindi, la condivisione di obiettivi e strategie. Bambine e bambini, ragazze e ragazzi, donne e uomini sono invitati a partecipare.
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