Paternò, niente soldi per la festa di S. Barbara Giunta taglia indennità e chiede aiuto ai devoti

Per salvare le festività di Santa Barbara il sindaco di Paternò Mauro Mangano ha chiesto aiuto ai privati, alla città, ai devoti e a tutti coloro che amano Barbaruzza. Un sos che nessuno si aspettava e che ha l’obiettivo di proteggere la realizzazione della festa di quest’anno, sia pure in tono minore. Per questo i paternesi sono stati invitati a effettuare donazioni su un apposito conto corrente, intestato a un’associazione di cui ancora, però non si conosce il nome. Obiettivo? Raggiungere la somma di 30mila euro. Il primo passo viene dalla giunta: sindaco e assessori doneranno le proprie indennità di novembre e dicembre. E invitano i consiglieri comunali a fare lo stesso.

È giunto il momento che la nostra festa cittadina sia finanziata il più possibile con fondi privati

Nei giorni scorsi il sindaco aveva annunciato che, in occasione delle imminenti festività patronali, era impossibile spendere 170mila euro, come avvenuto negli anni precedenti. «Me ne dispiaccio e me ne assumo la responsabilità – dice Mangano – Non si doveva arrivare a novembre in queste condizioni. Francamente credevamo noi tutti che nel 2016 avremmo trovato la quadra del bilancio. Ma non è stato così: sono arrivate le sentenze definitive relative a dieci ex precari che lavorano con noi e che adesso, in virtù della sentenza, dovranno essere assunti a tempo indeterminato». 

Il Comune è stato condannato a pagare 800mila euro di stipendi arretrati e 700mila euro di contributi. «Avevamo proposto il pagamento della somma rateizzato in quattro anni, ma hanno rifiutato – continua il primo cittadino – Tra non molto si insedierà il commissario ad hoc nominato dal tribunale che procederà a prelevare gli 800mila euro per i lavoratori». Anche all’Inps il Comune ha chiesto la rateizzazione, e si è ancora in attesa di una risposta. Il municipio deve inoltre pagare una multa inferta dall’Europa: 385mila euro per la mancata bonifica di una ex discarica comunale.

«Fatto salvo l’aspetto religioso – prosegue il sindaco – vogliamo garantire che le festività patronali siano dignitose: in primis le luminarie in città saranno garantite. In bilancio sono stati già stanziati 20mila euro nel capitolo festività. Con il resto delle somme garantiremo la presenza dei cerei per il clou dei festeggiamenti, il 4 e il 5 dicembre, la banda musicale e i fuochi di piazza Vittorio Veneto in forma ridotta». Saltano altri eventuali momenti di spettacolo e ulteriori fuochi d’artificio. «È giunto il momento che la nostra festa cittadina – conclude Mauro Mangano – sia finanziata il più possibile con fondi privati e l’intervento del Comune sia solo un aiuto in più».

«Tutto questo deriva da una mancanza di programmazione», replica il consigliere Ezio Messina, presidente della commissione Servizi sociali. «Il sindaco conosceva da mesi la situazione finanziaria dell’ente: non può, a meno di tre settimane dalla festa, uscire fuori con questa iniziativa». Sulla stessa linea Nino Valore, presidente della commissione Bilancio: «Perché pensarci ora? Già mesi addietro poteva nascere un’associazione o fondazione. Tutto quello a cui stiamo assistendo sembra essere affidato al caso».

Salvatore Caruso

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