Festino con la Santuzza sovrastata dai Canadair Orlando: «Il volto di Palermo è la leggerezza»

È tutto pronto per il Festino, in onore dell’amata santuzza protettrice della città: viva Palermo e santa Rosalia è il coro che da qui a domani echeggerà nelle strade e nelle chiese. Il tema dell’edizione numero 393 sarà la leggerezza. Il carro è stato disposto intorno alle 16 nella zona del Cassaro, di fronte villa Bonanno. Lì la statua, alta due metri, verrà mossa e darà il via al tradizionale corteo fino al mare. Il carro quest’anno è più spoglio, simbolo di una Palermo che si libera delle zavorre del passato e guarda al futuro grazie ai giovani.

Tra le pollanche, apprezzate nonostante il caldo, e un cane poliziotto che setaccia il carro alla ricerca di eventuali ordigni l’effige della santa viene sovrastata più volte dai canadair che provano a spegnere l’incendio divampato a monte Caputo, sopra la Conigliera, dove la fiamme divampano da questa mattina. Attorno al carro ci sono poi i ragazzi della guardia marina nazionale che ne sorvegliano il perimetro, la croce rossa che dà assistenza, la polizia municipale agli ingressi di corso Vittorio, in lontananza polizia e ambulanza … e poi più turisti che palermitani, i quali invece affronteranno poi la processione che partirà a breve. 

Questa mattina intanto il sindaco Leoluca Orlando ha partecipato all’incontro promosso, in occasione del Festino di santa Rosalia, dall’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice «per invitare ed accogliere i rappresentanti di tutte le confessioni religiose, le autorità civili e consolari per un incontro di fraterna amicizia, a testimonianza dell’armonia, della pace e della solidarietà tra gli uomini». L’incontro si è svolto a Palazzo Arcivescovile dove era presente, tra gli altri, anche Delfina Nunes Boaventura, presidente della Consulta delle Culture del Comune di Palermo.

Orlando ha ringraziato don Corrado «per avere, ancora una volta, contribuito a vedere il volto vero di Palermo, con quella straordinaria leggerezza, propria dell’armonia fra diversi; leggerezza che viene collegata a valori forti che hanno la capacità di farsi quotidiani e domestici, in contrapposizione alla pesantezza di valori deboli che diventano violenza, prevaricazione e disperazione. Oggi – ha continuato Orlando – siamo qui tutti insieme, in nome di un unico Dio, perché abbiamo in comune il bisogno della preghiera, della comunità e della pace». Il primo cittadino ha poi concluso il suo intervento, citando Giorgio La Pira, il quale – nel libro Le città sono vive – scriveva che “le città non sono un insieme di asfalto e di cemento; le città sono vive perché sono comunità di esseri umani”.

Andrea Turco

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