Festino all’insegna degli ultimi e della tradizione L’arcivescovo: «Città alla deriva. Serve l’impegno di tutti»

Un Festino nel nome degli ultimi. Palermo rinnova la tradizione della festa dedicata alla sua patrona, Santa Rosalia. E sceglie la Misericordia come filo conduttore della 391esima edizione, dando corpo e voce al tema nel corteo che si muoverà subito dopo la fine della rappresentazione al piano della Cattedrale. Così lungo corso Vittorio Emanuele e fino al Foro Italico ci sarà una rappresentanza di anziani, detenuti, extracomunitari, disabili, disoccupati, mentre il carro con la Santuzza sarà tirato dai giovani dell’Udu (Unione degli universitari) e dai migranti. 

«Quest’anno il Festino sarà e dovrà essere un segno di armonia – ha detto il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando durante la conferenza stampa di presentazione nella sede della Curia -. Il segno di una città che ha un progetto e che guarda al futuro. Oggi abbiamo un motivo in più per festeggiare: il riconoscimento della Palermo araba-normanna come patrimonio mondiale dell’umanità da parte dell’Unesco».

«Santa Rosalia ci ha liberato dalla peste – ha detto il cardinale Paolo Romeo, arcivescovo di Palermo -. Oggi nuovi pesti affliggono la città, le famiglie, i quartieri. Nuove povertà che, come ha ricordato Papa Francesco, sono una violazione della dignità umana: non saremo giudicati per quanti rosari abbiamo detto ma sul tema della misericordia. Il Festino, allora dovrebbe farci fare un esame di coscienza su quello che abbiamo fatto e su quello che ancora dobbiamo fare». Ma dall’arcivescovo di Palermo è arrivato anche un allarme durissimo. «Vedo una città che va verso la deriva e sembra che nessuno se ne curi. Anche fare la raccolta differenziata, pulire le strade, parcheggiare in modo corretto è un modo per fare qualcosa per Palermo e ognuno è chiamato a fare la propria parte perché la bellezza della città è nelle nostre mani». Il prossimo anno, ha annunciato Romeo, ogni mese ci sarà un’azione di misericordia quotidiana. «Un’opera-segno che scuota il tessuto ecclesiastico e sociale».

L’organizzazione della manifestazione è stata affidata all’Ati formata da Agave spettacoli e Tecnoline che si è aggiudicata l’appalto per un importo complessivo di 290mila euro. Ma quello che tra pochi giorni animerà il centro storico di Palermo è soprattutto un Festino dei palermitani e per i palermitani. Palermitanissimo è il direttore artistico, Lollo Franco, che ha coinvolto circa 200 persone, 40 artisti e 160 tra maestranze e figuranti. Il carro e la statua di Santa Rosalia sono stati affidati a Sergio Pausig, mentre le musiche inedite sono di Ruggiero Mascellino

«Faremo una kermesse davanti la Cattedrale, interamente illuminata con giochi di luce ed effetti scenografici – ha spiegato Lollo Franco -. Ci saranno tre palcoscenici, per il teatro, per la danza e per la musica e tutto sarà rigorosamente dal vivo. Un film in diretta, in cui la tradizione verrà coniugata con la modernità». La storia di Santa Rosalia, che salvò dalla peste Palermo, si srotolerà in un racconto che seguirà il testo di Lollo Franco. Ad arricchire lo spettacolo la sand art di Stefania Bruno, che darà vita con le mani a un insieme di immagini, che creeranno un vero e proprio cortometraggio con la sabbia. Un tappeto sonoro costante accompagnerà le scene di teatro e i quadri di danza. Il Foro Italico, infine, ospiterà, a partire dalle 22 , in contemporanea con il corteo, il concerto con la Lab Orchestra con guest Lello Analfino, Daria Biancardi con la sua band e la performance dei comici Matranga&Minafò. «Santa Rosalia sarà di una bellezza assoluta, alta due metri e quaranta. Sarà un ritorno alla tradizione guardando avanti e siccome la Santuzza non può dimenticare gli ultimi sul carro ci saranno loro e non certo la nobiltà» ha concluso Lollo Franco. 

Un binomio tradizione/modernità che è l’altra faccia della medaglia di una festa che è insieme popolare e religiosa. «Un amore che è sacro e profano allo stesso tempo – ha detto l’assessore alla Cultura, Andrea Cusumano – perché lega la gioia della festa del 14 luglio alla processione sacra del 15. Abbiamo voluto, in armonia con la Curia, che i due volti di questa festa potessero tornare ad essere più vicini. Sarà un grande spettacolo ma non una spettacolarizzazione».

Il carro, anima del Festino, sarà metafora della voglia della città di trionfare sui propri mali così come la “Santuzza” lo fece sulla peste. Sarà dipinto d’oro, simbolo di perfezione, eternità, ma anche solarità, e sarà rivestito di lamine ornate con elementi decorativi a stucco e resine epossidiche. Quest’anno, infine, per la prima volta, in occasione del Festino, per tre giorni – 13,14 e 15 – ci sarà un annullo filatelico con l’effigie di Santa Rosalia.

Rossana Lo Castro

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