A tre giorni dall’avvio ufficiale della Festa de l’Unità a Catania le certezze sono poche, ma ben salde. Per esempio: Matteo Renzi, come tradizione, sarà presente all’ultimo giorno della convention a dare i saluti finali. Una toccata e fuga nel capoluogo etneo, quando ormai i giochi saranno fatti e i temi più importanti, uno per ogni giornata della festa democratica alla villa Bellini, saranno trattati. E se il programma ufficiale fatica ancora a essere definito, le voci ufficiose si rincorrono con sempre più insistenza: c’è chi giurerebbe, per esempio, che sul palco dell’inaugurazione della festa saliranno, tutti insieme, Rosario Crocetta, Enzo Bianco, Matteo Orfini, Deborah Serracchiani, Fausto Raciti ed Enzo Napoli. Subito dopo, Graziano Del Rio. Una cosa «molto smart», la definiscono i bene informati. Una corazzata che ricalca lo schema delle altre feste nazionali dei dem: le teste di serie del partito assieme agli amministratori locali.
Dal 28 fino all’11 settembre sarà il momento dei temi. Quelli di più ampio respiro da un lato, e quelli più sentiti dalla popolazione dall’altro. Il 29 agosto a parlare di Sanità saranno Baldo Gucciardi e Giovanni Burtone. Ai quali si dovrebbero aggiungere il deputato regionale Giuseppe Digiacomo (componente della commissione Sanità) e il sottosegretario alla Salute Vito De Filippo, ex lettiano ed ex presidente della Regione in Basilicata. Il tema del 30 agosto, invece, saranno i migranti e l’accoglienza: nella provincia in cui tre giovani sono accusati di tentato omicidio con l’aggravante delle motivazioni razziali, Cécile Kyenge (ex ministra dell’IIntegrazione), Fausto Raciti (segretario regionale Pd) e l’avvocato Giorgio Bisagna discuteranno di integrazione. Dopo di loro dovrebbe toccare a Paolo Gentiloni (ministro degli Affari esteri) e Massimo D’Alema.
Ma è nei giorni successivi che arriva il meglio: a parlare di Pubblica amministrazione saranno anche Luca Sammartino, Giampiero D’Alia e Alice Anselmo. Il primo è co-fondatore del partito Articolo 4, con radici autonomiste attecchite nel Partito democratico. Il secondo è un deputato ex Udc, ex ministro alla Semplificazione nel governo guidato da Gianni Letta. La terza, infine, è portavoce dei dem all’Assemblea regionale siciliana. Una certezza che non impegna. Il 31 agosto, però, sarà anche il giorno della ministra Marianna Madia e di Susanna Camusso, nome e volto della Cgil.
Altri nomi che contano, però, arrivano a settembre: Rosy Bindi parlerà di terrorismo, mentre su un altro palco i direttori dell’Ersu di Catania, Palermo, Enna e Messina dovrebbero discutere del diritto allo studio. Il 4 settembre alla giornata dedicata a Giustizia e legalità ci saranno, insieme, i ministri Andrea Orlando e Angelino Alfano. Mentre a parlare di Agricoltura e investimenti sul tema dell’ambiente saranno l’assessore Ars Antonello Cracolici e l’imprenditore, da più parti definito «visionario» Oscar Farinetti, fondatore della catena di supermercati gourmet Eataly. Un collegamento con i prodotti della nostra terra arriverà certamente da Michela Giuffrida, ospite del giorno successivo, quando il tema sarà quello dell’Europa. Accanto a Piero Fassino e Gianni Cuperlo ne discuteranno l’ex giornalista, la deputata Ars Concetta Raia e l’ex assessora regionale al Turismo Cleo Li Calzi.
Dei nomi che contano rimangono fuori Pier Luigi Bersani (forse fissato per il 7 settembre), Dario Franceschini, Maria Elena Boschi, Guglielmo Epifani e Anna Finocchiaro. Tutti distillati un giorno dopo l’altro in attesa che l’11 settembre, alle 19.30, Matteo Renzi prenda il microfono e dica la sua. Pur non conoscendo le richieste dei catanesi e facendo fronte alle proteste che si preparano da giorni per la sua venuta in città. «Non si fermerà più del necessario», dice il suo entourage.
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