di Roberto Salerno
Lasciato il compito di contare i record ai contabili, quell’immenso fuoriclasse che è Roger Federer è riuscito ad annullare i sei anni di differenza col numero 1, forse ex, del mondo, Novak Djokovic e tornare in finale a Wimbledon, dove domani potrebbe tornare a vincere uno slam dopo un’astinenza che dura da più di due anni.
Federer e Djokovic l’anno scorso hanno giocato due partite consegnate alla storia del nostro sport, a Parigi e a Flushing Meadows, raggiungendo vette tecniche mai viste né prima né, fino ad ora, dopo. Quindi ogni loro partita, pur non avendo forse il fascino extratennistico di quelle contro Nadal, viene attesa nella speranza di tornare a spellarsi le mani come l’anno scorso.
Desideri frustrati un mese fa a Parigi, quando un Federer sotto tono ha dato vita ad una mediocre match, e – parzialmente almeno – anche ieri. Ci si aspettava un Federer molto teso, consapevole di avere una delle sue ultime chanches di vincere nel suo giardino di casa e invece fuori dai blocchi quello scarico è sembrato Djokovic.
Tanta tensione non poteva produrre un gran match. Complice l’erba, che per quanto rallentata presenta ancora alcune caratteristiche che la rendono complicata da addomesticare, il rendimento alla risposta dei due è stato molto basso, con soli 4 punti guadagnati nei primi 5 games del set. Al sesto gioco la prima svolta. Djokovic va facile sul 30 – 0 ma si incarta su un paio di dritti lungolinea di Federer che permettono allo svizzero prima di arrivare alla palla break e poi chiudere ancora con un lungolinea di dritto che il serbo non riesce a rimandare dall’altra parte.
Sempre molto solido al servizio (alla fine del set avrà un ottimo 75% di prime) e con una gran capacità di variare le poche seconde, Federer chiude senza problemi i due servizi successivi e il set. Ma il Federer della seconda parte della sua meravigliosa carriera si concede frequentemente dei passaggi a vuoto, pericolosissimi contro giocatori come il serbo. Anche in questo caso non si smentisce, si trova immediatamente 0-40 sul proprio turno di battuta e cede per la prima – e sarà anche l’unica – volta nel match il suo servizio.
Così come nel primo set a parti invertite, stavolta tocca a Djokovic fare partita di testa. Il serbo pensa bene di migliorare la sua percentuale di prime e soprattutto Federer fa enorme fatica a leggere la battuta di Djokovic. Il risultato è scontato, 6/3 per Djokovic e partita di nuovo in grande equilibrio.
Il terzo set sembrava finalmente aprirsi. Federer comincia a leggere meglio il servizio di Djiokovic e il serbo è già costretto ad annullare un palla break nel secondo gioco. Sul 3-2 Federer, con il serbo alla battuta, si cominciava a scambiare di più. Federer sembrava cominciare a leggere meglio il servizio dell’avversario e ad organizzare lo scambio alternando rovesci tagliati a rovesci coperti e complice un arrivava di nuovo alla palla break.
Qui i due giocano lo scambio più bello del match con Djokovic che si difende in un modo fenomenale e Federer che finisce col tirare in corridoio un lungo linea di dritto. Un paio di minuti dopo, altra occasione per Federer e altro lungo linea fuori di niente. In qualche modo Djokovic porta a casa il game più lungo del match, ma il suo problema è che Federer rimane inattaccabile quando serve.
Si arriva al 4 pari e qui Federer combina una scempiaggine su una facile palla sulla rete. Il suo tentativo di palla corta viene agevolmente leltto da Djokovic che, aiutato nel punto successivo da un dritto a sventaglio troppo lungo di Federer conquista la sua terza palla break del match. Qui torna il Federer vecchia maniera che, grazie a tre prime vincenti, annulla la palla break e vola sul 5-4.
Il turno di battuta successivo è quello decisivo. Federer approfitta di una seconda del serbo e si porta 0-30. Sul 15-30 Djokovic sbaglia clamorosamente uno smash molto agevole che regala due set point allo svizzero. Mentre sul primo c’è poco da fare, il secondo Federer lo gioca magnificamente chiudendolo con uno smash che lo porta sul 2-1. Sulle ali dell’entusiasmo, e complice uno scoramento sempre più evidente di Djokovic, lo svizzero vola sul 3- 0, ma soprattutto non sbaglia più, alla fine avrà 0 (zero) errori gratuiti nel quarto set.
Sul servizio di Federer non si gioca più e nonostante Djokovic riesca a non subire il doppio break, alla prima occasione è costretto a capitolare.
L’avversario di Federer dododomani sarà, come da tutti auspicato da queste parti, Andy Murray. Lo scozzese c’è la fatta a raggiungere la sua prima finale a Wimbledon sconfiggendo il francese Tsonga, in una partita dura ma col risultato subito indirizzato dalla parte di Murray che ha fatto quello che ha voluto sulla seconda del francese. Per emulare Fred Perry a Murray serve un altro passo. Non proprio un passettino.
Wimbledon risultati s.m. Federer b. Djokovic 6/3 3/6 6/4 6/3; Murray b. Tsonga
Foto di Roger Federer tratta da santabanta.com
6/3 6/4 3/6 7/5
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