Fede rosanero al tempo del Coronavirus In quarantena anche il tifo è tecnologico

Non si sente dal vivo ma c’è. Sotto altre forme. Nonostante la pausa forzata a causa dell’emergenza Coronavirus, uno tsunami che sta travolgendo routine e abitudini della collettività, i tifosi continuano a stare vicino al Palermo. Come? In un momento delicato come questo, il punto di riferimento del popolo rosanero è certamente il mondo dei social, strumento che può essere utilizzato in maniera costruttiva per tenere alta la soglia dell’attenzione in una fase di vuoto calcistico – come suggerisce l’avvocato Ninni Terminelli, fondatore del gruppo Forza Palermo sempre nel cuore – e attraverso il quale la città sa rispondere ancora ‘presente’ come avvenuto domenica scorsa in occasione del flash-mob (invito ad affacciarsi alle ore 15 al balcone per cantare l’inno del club) organizzato dalla società con l’obiettivo di mantenere contatti con la gente in un momento delicato in cui soprattutto i gesti simbolici possono avere un grande valore.

E i social si stanno rivelando anche preziose fonti da cui arriva la conferma che quella rosanero è una tifoseria matura e civile. Medaglia che i gruppi organizzati avevano già vinto nel recente passato in alcune circostanze (partecipando, ad esempio, ad una raccolta fondi per il recupero del Parco della Salute del Foro Italico vandalizzato a fine gennaio o esponendo a Licata uno striscione toccante in memoria di un bambino di quattro anni tragicamente scomparso durante la sfilata dei carri al Carnevale di Sciacca) e che negli ultimi giorni hanno inserito nuovamente nella loro bacheca. Lo hanno fatto sia il collettivo della Curva Nord Inferiore, manifestando sulla pagina Facebook Palermo Casual con la frase «Avete messo da parte la vostra vita per noi, medici e infermieri i nostri eroi» solidarietà e vicinanza a chi è impegnato in prima linea nella lotta contro il Coronavirus, sia la Curva Nord 12, la stessa che l’8 marzo ha esibito all’esterno del Barbera uno striscione creato ad hoc in concomitanza con la festa delle donne («Rispetto per le donne, l’8 marzo tutti i giorni. Basta abusi»). 

Tra le unità di misura della sensibilità mostrata dagli ultras di questo gruppo, la scelta (saggia) di bloccare tutte le attività del collettivo in questo periodo in cui sono vietati assembramenti di persone e il tentativo di sollevare l’umore degli appassionati rosanero, ‘prigionieri’ in casa come tutti allo stato attuale, pubblicando sul proprio account Facebook video relativi alla loro vita al seguito della squadra. L’asse intorno al quale ruotano queste iniziative è il motto iorestoacasa, hashtag da cui hanno preso spunto nei giorni scorsi anche i gruppi rosanero di Facebook per ribadire, attraverso un video che ha coinvolto pure il vicepresidente Tony Di Piazza, l’importanza del rispetto delle regole e dei comportamenti ispirati al buon senso.

Antonio La Rosa

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