Fava, un corteo di mille passi per l’anniversario «Uniti si può vincere, così camminiamo insieme»

Un corteo silenzioso, uno spettacolo teatrale, assemblee e riunioni cittadine, e la consegna del premio nazionale al giornalista Giovanni Tizian. Sono queste le coordinate della manifestazione che ricorda il direttore de I Siciliani Giuseppe Fava in occasione del 33esimo anniversario dalla sua uccisione per mano mafiosa nella via di Catania a oggi a lui dedicata. «Vogliamo tenere sveglia la memoria della città per evitare che si dimentichi l’insegnamento di Fava, sempre attuale nonostante sia trascorsi da allora oltre trent’anni», spiega la presidente della fondazione Fava Resì Ciancio. Che aggiunge: «È dallo scorso anno che lavoriamo sulle sue parole, soprattutto su quelle relative a una lezione che ha tenuto in una scuola di Palazzolo Acreide il 22 dicembre del 1983». In quel caso «è riuscito a evidenziare con enorme lucidità tutti i percorsi della mafia», chiarisce. 

La scelta di organizzare uno spettacolo teatrale – di cui si occuperà l’orchestra Musica insieme Librino – su quel discorso al teatro Verga nasce «da un dialogo con lo Stabile – aggiunge Ciancio – Ci siamo rivolti al commissario Giorgio Pace che si è stupito del fatto che non ci fosse un rapporto tra l’ente e la fondazione». Mentre il corteo «è stato organizzato dal Gapa e da I Siciliani giovani, noi aderiamo», conclude. 

A entrare nel merito della manifestazione itinerante che porterà i partecipanti a spostarsi da piazza Roma a via Giuseppe Favadalle 16.30 alle 17 circa – è Giovanni Caruso del Gapa. «L’idea di questo corteo che copre una distanza di mille passi è nata dopo le vicende cittadine della discoteca Empire, della telefonata (svelata da MeridioNews, ndr) tra l’editore de La Sicilia Mario Ciancio Sanfilippo e il sindaco Enzo Bianco e della sentenza Ciancio», afferma Caruso. A organizzarla sono, oltre al Gapa, I Siciliani giovani, Azione civile, associazione Giambattista Scidà e un lungo elenco di altre realtà civiche. 

«Uniti si può vincere in una città che appare sempre più frammentata», prosegue. E fa un’analisi della situazione attuale: «Molte vicende ci fanno dedurre che le cose da 33 anni a questa parte non sono cambiate. Abbiamo cercato di unire la gente ma spesso è stato difficile e non sono mancati gli insuccessi». «Il corteo sotto il nome di Giuseppe Fava, secondo noi, dovrebbe unire tutti, dalle associazioni cittadine alle identità personali», continua. E poi «è da troppo tempo che non si fa un corteo per lui. E, il 5 gennaio, cammineremo di nuovo insieme», racconta Giovanni Caruso. 

Un riferimento va anche alla petizione – lanciata dal giornalista Luca Salici sulla piattaforma Change.org – per attribuire una pensione a Riccardo Orioles, giornalista de I Siciliani e suo direttore dopo la morte di Fava. «La sua storia personale non si può scindere da quel giornale. Se esistono I Siciliani giovani oggi è perché c’è lui e ci sono io, senza nulla togliere agli altri ragazzi», conclude. Alla manifestazione organizzata per giorno 5 gennaio ci saranno anche i piccoli musicisti dell’orchestra infantile Falcone-Borsellino, uno dei progetti dell’associazione Le città invisibili guidata dalla presidente Alfia Milazzo.

Cassandra Di Giacomo

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