C’è anche la Cisma di Melilli tra le società che potrebbero essere implicate in un giro di false fatturazioni. L’indagine, coordinata dalla procura di Roma, riguarda le ipotesi di reato di corruzione e violazione delle norme tributarie ed è nata da un approfondimento dei flussi finanziari seguito alla mega-inchiesta Mafia Capitale. Indagate oltre 30 persone in tutta Italia.
Tra loro anche due avvocati siciliani, verso i quali l’accusa è di associazione a delinquere. Si tratta di Piero Amara – importante penalista aretuseo – e Giuseppe Calafiore che, rispettivamente nella qualità di capo e di partecipe, avrebbero fatto parte di un gruppo che «avvalendosi delle strutture di società» a loro riferibili si sarebbe reso protagonista di un’intesa attività illecita.
Perquisizioni da parte del Nucleo di polizia tributaria in 39 società – tra le quali, come detto la Cisma di Melilli a metà marzo finita al centro di un’inchiesta della Dda di Catania, che ha portato all’arresto dei vertici dell’azienda – e anche negli studi dei due legali.
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