Bancarotta fraudolenta e autoriciclaggio. Sono le accuse rivolte a Cesare Ciulla, Patrizia Giannettino e Noemi Ciulla, imprenditori legati al settore dell’abbigliamento con sei negozi a Palermo. Il tribunale ha disposto il sequestro degli esercizi commerciali e di quattro società a loro riconducibili.
L’indagine riguarda il fallimento della Hessian. Per la procura, che ha dato mandato alla guardia di finanza di approfondire la gestione, i tre si sarebbero resi protagonisti di una serie di manovre per svuotare la società a favore di altre realtà imprenditoriali della famiglia.
«Gli indagati, mediante artificiosi contratti di locazione di rami d’azienda – si legge in una nota delle Fiamme Gialle – procedevano a svuotare la società che,
lasciata in un irreversibile stato di decozione, falliva mentre l’attività di vendita dei capi di abbigliamento
proseguiva senza interruzione grazie alle nuove compagini societarie.
Con questo schema veniva accumulato un passivo fallimentare allo stato quantificato in almeno 1,2 milioni di
euro».
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