Atti sessuali imposti con la forza, abusando anche della sua posizione di autorità, e minacce per fare in modo che le vittime non rivelassero a nessuno quanto accadeva. Con l’accusa di violenza sessuale aggravata è finito in carcere un 42enne di Grammichele denunciato dalla più grande delle sue vittime, due sorelle di 13 e 15 anni. Le ragazzine sono le figlie della compagna del fratello dell’uomo che viveva nella loro stessa abitazione.
Stando a quanto ricostruito, le violenze sarebbero avvenute tra luglio e agosto. In più occasioni, rimasto solo in casa con le vittime, l’uomo avrebbe approcciato specialmente la sorella maggiore toccandola e imponendole atti
sessuali con l’uso della forza e minacciandole pesantemente di non dire niente a nessuno. «Stai attenta a quello che fai». Consapevole dello stato di soggezione delle due
ragazzine nei suoi confronti, l’uomo avrebbe tentato di abusare anche della 13enne. A interromperlo, però, è stata la sorella maggiore.
Nel pomeriggio del 3 agosto, dopo essere stata spogliata con forza nel tentativo di un rapporto sessuale completo, la 15enne è riuscita a divincolarsi, fuggire e chiamare i carabinieri per chiedere aiuto. Arrivati in casa, i militari hanno allontanato le due sorelle e la loro madre portandole in un luogo sicuro dove sono state ascoltate. In seguito alle indagini, è stata richiesta e ottenuta la misura cautelare nei confronti del
42enne che è stato portato nel carcere di Caltagirone. Dopo l’interrogatorio di garanzia, l’uomo è stato ristretto agli arresti domiciliari nell’abitazione familiare da dove le vittime sono state allontanate.
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