Stipendi a rischio e dipendenti delle ex province in bilico, strade scollegate e difficilmente percorribili unite ad un’edilizia scolastica da dopoguerra. Sul piede di guerra i sindacati che si sono riuniti questo pomeriggio a Palazzo Comitini, sede della città metropolitana Palermo. La situazione dei liberi consorzi comunali e delle città metropolitane è quasi totalmente di pre-dissesto a causa dell’impossibilità di chiudere i bilanci di previsione 2018-2020. A livello regionale Solo Trapani e Agrigento hanno approvato il bilancio di previsione dell’anno scorso, mentre Siracusa ha già dichiarato il dissesto economico.
A preoccupare i dipendenti è chiaramente la situazione economico-finanziaria, principale punto all’ordine del giorno da discutere. Tra i nodi caldi e fortemente in crisi la situazione delle strade dell’Isola, mal collegate e obsolete e dell’edilizia scolastica, per nulla adeguata ai nuovi standard. Gli esponenti delle sigle sindacali presenti in sala Martorana hanno chiesto a gran voce una rimodulazione degli importi, da impiegare nelle zone di maggiore criticità. Cresce dunque l’attesa per le elezioni, prevista per giugno, ma di fatto i sindacati puntano il dito sulla gestione governativa, che tiene in bilico i lavoratori precari e annessi stipendi, chiedendo subito l’apertura di un tavolo sul tema.
Grande assente il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, a capo di fatto della città metropolitana. «Siamo stati abbandonati» è la denuncia arrivata in sala da parte di un gruppo di lavoratori presenti. A manifestare amarezza anche le sigle CGIL Funzione Pubblica, Cisl Fp Palermo Trapani, Uil Fpl, Csa e Rsu che attraverso un comunicato congiunto dichiarano: «I lavoratori della città metropolitana di Palermo intendono denunciare la grave situazione finanziaria in cui versa ormai da anni questa Amministrazione e decidere le azioni da intraprendere. Con rammarico – proseguono i sindacati – in questo momento di estrema gravità, si evidenzia l’assenza del sindaco della città metropolitana e della parte pubblica che, seppur invitati in tempo, non hanno ritenuto partecipare e fornire il loro contributo. Nei giorni scorsi il governatore Musumeci aveva fissato un tavolo per lunedì prossimo, invitando senatori e deputati siciliani per trovare una soluzione di sostegno ai Liberi consorzi e alle Città metropolitane dell’Isola. “Enti ormai al collasso, con gravi ripercussioni sul piano non solo sociale. Occorre intervenire con la massima urgenza – aveva proseguito il presidente della Regione – per garantire parità di trattamento agli Enti di area vasta siciliani rispetto alle Province e Città metropolitane della Penisola, eliminando le storture causate dalla legislazione finanziaria nazionale in materia».
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