Ex Perla Jonica, la prima asta per la vendita è andata deserta Tribunale costretto ad abbassare l’offerta minima a 7 milioni

Dai fasti del turismo di lusso, con quel che avrebbe dovuto significare in termini di occupazione ed economia locale, a simbolo dell’abbandono incapace di attirare investimenti. Il flop dell’ex Perla Jonica non fa più notizia, appartiene già al recente passato. Ciò che però c’è di nuovo sono le difficoltà del tribunale di Catania, attuale gestore, di trovare un acquirente. Tra circa un mese si terrà un’asta per la vendita dell’immobile di Capomulini, frazione marinara di Acireale, un tempo di proprietà della famiglia Costanzo e a partire dal 2014 sotto il controllo della Item, società facente capo allo sceicco di Abu Dhabi Al Hamed Hamed Bin Ahmed. L’uomo che, grazie anche a un finanziamento da 24 milioni di euro garantito dal ministero per lo Sviluppo economico, avrebbe dovuto trasformare l’ex albergo in un hotel della catena internazionale Hilton. Una scommessa completamente disattesa e che ha trovato il proprio epilogo nel fallimento della Item, a cui si è arrivati anche a causa di una serie di scelte imprenditoriali quantomeno discutibili.

Quella di luglio rappresenterà il secondo tentativo di vendere l’immobile. Nei mesi scorsi, un primo tentativo è andato deserto e la speranza ora è che le cose possano andare diversamente. Per fare ciò, il tribunale ha abbassato l’offerta minima che si potrà presentare: poco più di sette milioni di euro. Circa un milione in meno rispetto alla prima asta, mentre il valore dei beni immobili è stato quantificato in più di nove. Nel caso le nuove condizioni dovessero suscitare l’interesse di più soggetti – ognuno dei quali sarà tenuto in fase di partecipazione a depositare una cauzione pari al dieci per cento della somma di partenza offerta – partirà un’asta on line dal prezzo più alto e con rilancio minimo di 15mila euro. La sfida sarà anche a tempo: nel caso un partecipante dovesse rilanciare l’offerta negli ultimi sessanta secondi, la sfida si allungherà di un altro minuto, fino a quando non rimarrà soltanto un pretendente. 

La domanda, però, è diversa: a quale cifra oggi l’ex Perla Jonica può essere considerato un investimento che vale la pena affrontare? La risposta non è per nulla semplice, sia per le condizioni in cui versa l’immobile sia per la possibile scelta dei potenziali acquirenti di fare scendere ulteriormente il prezzo prima di farsi avanti. In ogni caso già oggi si parla di somme lontanissime da quelle che erano state riportate nei bilanci di Item: a fine 2019, il complesso alberghiero, che era stato acquistato per circa 26 milioni, veniva valutato dalla società proprietaria più di 65 milioni di euro. Una stima che per i consulenti della sezione Fallimentare del tribunale etneo era parsa inverosimile sin da subito. La conferma era poi arrivata da una perizia commissionata dalla stessa società dello sceicco da cui era emerso che l’ex Perla Jonica in quel momento non valeva più di 12 milioni di euro. A luglio lo si potrebbe comprare a poco più della metà.

Simone Olivelli

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