Non si placano le polemiche dopo l’acquisizione da parte della Pelligra Italia holding dello stabilimento ex Fiat ed ex Blutec di Termini Imerese. La Sciara holding Ltd e lo Smart city group Scrl, rappresentati dall’avvocata Anna Ferraris ha infatti, hanno presentato al Tar del Lazio un ricorso per ottenere l’annullamento dell’assegnazione della gara. Il gruppo aveva partecipato al bando, ma la loro offerta non era stata ritenuta congrua dai commissari straordinari dello stabilimento, che hanno valutato le proposte di acquisizione.
L’ufficio legale di Sciara holding e Smart City lo scorso 29 aprile aveva notificato il ricorso al Mimit, ai commissari straordinari dell’ex Blutec, all’avvocatura dello Stato e alla Pelligra Italia holding che si è aggiudicata la gara per l’acquisizione dello stabilimento con una offerta di otto milioni di euro, con la proposta di riqualificazione dell’area industriale e di assunzione di 350 dipendenti a fronte degli attuali 550, con la restante parte di lavoratori che dovrebbe essere accompagnata alla pensione attraverso un piano da 30 milioni di euro, già stanziati dalla Regione siciliana, ma che non è ancora stato discusso nel merito con i sindacati che proprio ieri avevano chiesto al Mimit di essere convocati.
La decisione di perfezionare la procedura col deposito del ricorso al Tribunale amministrativo è stata presa dopo che il gruppo Sciara holding e Smart City, ha ricevuto dal ministero i documenti della gara come da richiesta di accesso agli atti fatta nei mesi scorsi. Secondo i ricorrenti dai documenti emergerebbero alcune incongruenze, in particolare relative ai punteggi attribuiti alle cinque offerte valutate.
Preoccupazione per il ricorso, che dalla Regione hanno vissuto come qualcosa di inaspettato, è arrivata sia dalle istituzioni che dal mondo sindacale. «In attesa che il Mimit in queste ore si pronunci sul da farsi, voglio ribadire il sostegno totale ai lavoratori – dice Edy Tamajo, assessore alle Attività produttive – Rispettiamo la decisione di Sciara Holding, anche se è inaspettata visto le loro dichiarazioni a mezzo stampa emanate nelle scorse settimane, ma non possiamo trascurare il benessere dei dipendenti rispetto a questo ricorso. Dopo anni di silenzi e oblio riguardo la vicenda ex Fiat, credo di aver dato prova che la nostra priorità è il benessere dei lavoratori e di tutta la zona industriale di Termini Imerese».
«Il ricorso rischia, per quanto legittimo, di produrre un danno oggettivo al territorio e ai lavoratori ai quali a novembre, assieme all’amministrazione straordinaria scadono gli ammortizzatori sociali – scrivono in una nota congiunta Roberto Mastrosimone, della Fiom nazionale, e Alfio Mannino, segretario generale della Cgil Sicilia – Chiediamo l’immediata convocazione di un tavolo al Mimit con la presenza della Regione per le necessarie proroghe e, insieme, al Tar di fare presto. Com’è noto è una vertenza che va avanti da 13 anni. Lo stop o il rallentamento delle procedure con la formalizzazione del ricorso da parte del gruppo escluso quando si intravedeva uno spiraglio di luce non possono che preoccupare. Chiediamo la garanzia del reddito per i 550 lavoratori diretti e i 200 dell’indotto, finchè la situazione non si sbloccherà».
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