Fervono i preparativi per l’evento musicale di domani sera in piazza Mazzini organizzato da Red Bull, a cui parteciperanno tra gli altri Motel Connection e Roy Paci & Etnagigante. Martedì un nostro lettore, Massimo Malerba, pubblicamente su Facebook segnalava una potenziale situazione di pericolo e insicurezza per un lavoratore impegnato su un cestello a diversi metri di altezza. E invitava i giornalisti ad andare a verificare di persona. «Un operaio lavora a dieci metri d’altezza, sotto un cornicione, privo dei più elementari dispositivi di sicurezza a partire dal casco protettivo», scriveva. Ieri mattina, quando siamo andati a controllare, gli operai, impegnati a terra, indossavano i caschi.
Nella foto si vede un lavoratore vicino ad un balcone dell’ultimo piano di uno dei palazzi storici di piazza Mazzini. Non ha il caschetto in testa, mentre indossa la cintura di sicurezza. Le mani sono coperte dal cestello e non si vedono eventuali guanti isolanti. Qualche metro sopra di lui c’è il cornicione, alla sua destra i cavi della corrente elettrica. «L’operaio di questa foto rispetta tutte le condizioni di sicurezza – spiega Francesco Fersini, di Mad Agency, società che ha ricevuto il mandato da Red Bull per organizzare la serata – il casco in questo caso non è obbligatorio, perché non c’è il rischio che gli cada qualcosa sulla testa. Su quel tipo di mezzo invece bisogna indossare l’imbracatura di sicurezza per evitare eventuali cadute». Il service a cui è stato affidato il montaggio è Wings for events, fornitore storico di Red Bull. «Stiamo attenti a queste cose perché ci teniamo alla sicurezza dei lavoratori – aggiunge Fersini – a maggior ragione dopo gli incidenti in diversi concerti del Sud Italia».
Proprio a questi casi faceva riferimento Malerba nella sua denuncia. «Gli incidenti sul lavoro, nel mondo dello spettacolo – scrive il nostro lettore – sono dovuti soprattutto alla deresponsabilizzazione dei committenti nei confronti delle agenzie di service verso cui esternalizzano i lavori di preparazione degli eventi». Il testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro, a proposito della protezione del capo, afferma: «I lavoratori esposti a specifici pericoli di offesa al capo per caduta di materiali dall’alto o per contatti con elementi comunque pericolosi devono essere provvisti di copricapo appropriato. Parimenti devono essere provvisti di adatti copricapo i lavoratori che devono permanere, senza altra protezione, sotto l’azione prolungata dei raggi del sole».
In questo caso esiste un rischio? Per l’agenzia che organizza l’evento no. Per Claudio Longo, della Fillea-Cgil, invece sì. «Il casco andava indossato perché c’è il cornicione poco sopra, e per di più di un palazzo antico. Inoltre il cestello si muove e la protezione alla testa serve anche in caso di impatto con uno spigolo. Se, poi – conclude Longo – come sembra dalla foto, l’operaio sta lavorando su cavi elettrici, sono obbligatori anche i guanti isolanti».
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