L’appuntamento di domani è uno di quelli da non mancare. Manca infatti solo un passo verso le final four di Eurolega, un ostacolo che l’Ekipe Orizzonte Catania cercherà di superare affrontando tra le mura amiche della piscina comunale Zurria le temibili ungheresi del Dunaujvaros. Il 13-10 dell’andata, ottenuto tre settimane fa dopo una partita combattuta che aveva visto il decisivo allungo delle etnee nel terzo quarto, è un ottimo punto di partenza. L’incontro di domani, però, nasconde molte insidie. Capitan Arianna Garibotti, dal 2008 colonna portante della squadra (con una parentesi di due anni a Messina, dal 2014 al 2016, ndr) parla a MeridioNews della partita a margine dell’allenamento pomeridiano, allargando poi lo sguardo su un campionato che sta sancendo il ritorno ad altissimi livelli del sodalizio etneo, dopo anni di sapiente ricostruzione e risalita.
«Sarà una partita molto fisica e dura – analizza la Garibotti – come fra l’altro è stato lì. Non dobbiamo sottovalutare le nostre avversarie, pur avendo vinto in Ungheria con uno scarto di tre gol: le magiare, come è risaputo, sono imprevedibili». La ricetta, come per ogni grande squadra conscia dei propri mezzi, è quella di non farsi sopraffare dagli eventi: «Dobbiamo cercare di giocare da Orizzonte, con serenità, facendo le cose semplici come ben sappiamo». Non sarà una passeggiata ovviamente, dato che nell’incontro d’andata il Dunaujvaros era addirittura riuscito ad arrivare a metà gara sul punteggio di 8-5. Una buona partenza che non ha sorpreso Arianna Garibotti: «Le ungheresi storicamente partono sempre molto forte, non ci hanno sorpreso – precisa l’atleta – ma ci sono partite in cui capitano situazioni che non dovrebbero verificarsi. Siamo state però molto brave a mantenere calma e lucidità, dicendoci tra di noi noi che avremmo ripreso le nostre avversarie per poi batterle».
Questa stagione è iniziata alla grande per le ragazze dell’Ekipe Orizzonte, con due trofei già in bacheca (Coppa FIN e Coppa Italia) e una situazione in campionato che vede le ragazze allenate da Martina Miceli prime a +10 sul Plebiscito Padova a quattro turni dalla fine della prima fase, con una campagna europea che finora è stata molto soddisfacente. La forza delle atlete è fuori discussione, ma l’unità e l’armonia all’interno del gruppo fanno la differenza: «Confermo, siamo una squadra molto unita – ribadisce capitan Garibotti – un bel team formato da tante ragazze che vogliono imparare l’una dall’altra. C’è tanta voglia di vincere e molta coesione, tutti elementi fondamentali per una società che vuole raggiungere risultati importanti». La Garibotti fa intendere di non essere scaramantica, ma alla domanda su dove può arrivare la squadra in un’annata finora ricca di soddisfazioni, risponde così: «Noi diamo il massimo sempre, dall’allenamento all’amichevole, passando per la partita di campionato. Cercheremo di prendere il più possibile, da qui alla fine».
Il calore del pubblico catanese, in una partita da dentro o fuori come quella di domani, riveste un ruolo cardine: «Il supporto dei tifosi non è soltanto importante, è fondamentale: rappresentano l’uomo in più per noi. Catania è sempre stata presente quando l’Orizzonte aveva bisogno e sono sicuro che anche questa volta risponderà nuovamente alla chiamata». La città etnea, d’altronde, è ormai la seconda casa dell’atleta classe 1989, nata a Genova e cresciuta nella Rapallo pallanuoto. «Sono qui dal 2008 – precisa il capitano – e mi trovo benissimo. I primi dieci anni in Sicilia sono volati, spero di passarne tanti altri». Sulle orme di Martina Miceli e Tania Di Mario, romane diventate ormai etnee doc, Arianna Garibotti suona la carica e guiderà domani le sue compagne alla ricerca di una Final Four che rappresenta il primo, fondamentale passo per riportare l’Orizzonte a conquistare un trofeo che manca dal 2008.
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