Una
forte scossa di terremoto ha fatto tremare Catania e provincia alle 3.18 di questa notte. Secondo la prima stima dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Catania, si è trattato di un sisma di magnitudo 4.8 con epicentro a 1.1 chilometri da Viagrande, a Sud di Lavinaio. Le due località più vicine all’epicentro sono Trecastagni (2.2 chilometri) e Aci Bonaccorsi (2.9 chilometri). I primi danni si contano nei Comuni di Santa Venerina e Zafferana Etnea: le immagini, che MeridioNews è in grado di pubblicare, mostrano grossi pezzi di pietra della statua venuta giù dalla chiesa del Sacro cuore a Santa Venerina. La stessa statua che era stata risparmiata dal sisma del 2002.
Fleri, nel territorio di Zafferana, è certamente uno dei territori più colpiti. Si sono registrati diversi crolli di palazzine, anche lungo le strade principali. I vigili del fuoco sono sul posto con diversi mezzi: alcune persone sono rimaste lievemente ferite per via della caduta di pezzi di muri e calcinacci dalle loro abitazioni. Un uomo (classe 1938) è stato trasportato in ospedale. Una donna è in strada perché nella sua casa ingenti danni si sono verificati anche nella stanza adibita a cucina, e si teme una fuga di gas. «I mobili si sono spostati di mezzo metro – dichiara un signore – il tetto è completamente crollato. Siamo vivi per miracolo». I cittadini hanno acceso un piccolo fuoco in mezzo alla strada per scaldarsi.
A Santa Maria La Stella, nel territorio di Aci Sant’Antonio, in via Cantagallo si è creato un avvallamento sulla strada: la fessura è larga circa una trentina di centimetri. Diverse ambulanze sul posto. Stesso discorso anche a Pennisi, frazione di Acireale, dove è venuto giù un pezzo della chiesa e in via Torretta è crollata una parete al secondo piano di una palazzina: sei famiglie sono state sfollate.
«La statua del Sacro cuore è caduta sulla piazza», dichiara il sindaco di Santa Venerina Salvo Greco. «Si registrano, inoltre, lesioni negli edifici privati, lampade stradali cadute per terra e muretti a secco crollati nelle strade di campagna». Paura anche ad Acireale, dove una trentina di automobili sono al momento ferme di fronte alla Villa Belvedere. Nella frazione di Pennisi una palazzina è crollata, secondo quanto si apprende dai vigili del fuoco acesi. Anche i sindaci di Aci Sant’Antonio e Aci Catena stanno in questo momento verificando l’entità dei danni nei rispettivi territori.
Precauzionalmente, intorno alle 6 di questa mattina, è stato chiuso al traffico un tratto dell’autostrada A18 Catania-Messina. Di preciso si tratta della porzione di strada tra i caselli di Acireale e Giarre: alcune lesioni sospette si sono formate sull’asfalto dopo il sisma e l’eventuale riapertura sarà decisa dopo sopralluoghi e verifiche sulla sicurezza e la stabilità.
Proprio
come 16 anni fa, il versante Est dell’Etna si muove a seguito delle intrusioni magmatiche legate all’eruzione cominciata la mattina del 24 dicembre. «Le faglie sono ben note», spiegano i vulcanologi dell’Ingv, al momento in piena operatività. Servirà tempo per capire se e quanto il vulcano si sia spostato a seguito dell’attività di questi giorni. Si tratta, comunque, solo dell’ultimo di una lunga serie di sismi registrati nelle ultime 48 ore. Diverse centinaia. Fino a questo momento, le scosse più forti avevano avuto epicentro nei pressi dei territori di Zafferana Etnea e Ragalna.
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