È stato ritrovato alle 11.10, in buone condizioni di salute, Marco Paroli, il turista italiano di 45 anni originario Introbio (provincia di Lecco), rimasto bloccato dalla tarda mattinata di mercoledì a quota tremila metri su una lastra di ghiaccio, nei pressi della Torre del Filosofo. Dalle 19 si erano perse le tracce, non avendo più contatti con i soccorritori. L’uomo è stato recuperato a quota 3050 metri versante nord-est, sulla parte sommitale del vulcano. Dopo aver rotto la lastra di ghiaccio con un sasso, ha scavato con uno scarpone una buca nella neve dove ha passato la notte, per ripararsi in attesa dei soccorsi.
L’escursionista, che vive a Pasturo, è stato rintracciato grazie a un elicottero dei carabinieri, i quali hanno dato precise indicazioni alle squadre di terra, che hanno lavorato per l’intera notte in condizioni meteorologiche davvero difficili, in quanto in quota il vento durante la notte ha raggiunto anche la velocità di 40 nodi. Al recupero hanno partecipato squadre di soccorso della guardia di finanza di Nicolosi, soccorso alpino civile Cnsas, uomini del corpo forestale, vigili del fuoco dei distaccamenti di Paternò, Maletto e Randazzo, carabinieri e personale della Funivia dell’Etna; in totale una trentina di persone che hanno setacciato la zona palmo a palmo, temendo che il turista lariano fosse caduto in un piccolo cratere coperto dalla neve. Rifocillato al momento del ritrovamento, l’uomo è stato portato in salvo nella zona del rifugio Sapienza, dove è stata allestita la centrale operativa con il gatto delle nevi del Cnsas.
La disavventura del turista ha inizio poco prima delle 13.45 di mercoledì, quando ha lanciato l’allarme col proprio cellulare alla sala operativa del 118, la quale a sua volta ha allertato militari del soccorso alpino della guardia di finanza (Sagf) di Nicolosi. L’intervento si è rilevato ben presto molto complicato, viste la difficoltà di raggiungere la zona dove si trovava il 45enne. Verso le 18 sono stati allertati anche gli uomini del 115 del distaccamento di Paternò, i volontari del soccorso alpino, nonché gli uomini della forestale.
I contatti con il disperso sono stati attivi col cellulare fino alle 19; da quel momento ogni comunicazione si è interrotta. Le sue condizioni fisiche fin dal primo momento non destavano molta preoccupazione, non avendo riportato alcun trauma, ma era provato e in preda al panico. Dopo essere stato visitato dal personale della guardia medica, per non è stato necessario il ricovero in ospedale.
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