La stagione invernale sull’Etna era di suo già partita zoppicando, fra precipitazioni arrivate tardi e innevamento a macchia di leopardo. A Piano Provenzana solo negli ultimi giorni, complice il meteo favorevole, si era registrato un afflusso di sciatori e appassionati degno di nota. Oggi tutto si è bloccato ancora. Il vento di scirocco delle ultime ore ha dirottato sul versante nord, le uniche aperte, la nube di gas e ceneri del vulcano ancora inquieto dopo l’eruzione di fine 2018.
Una coltre si sabbia ha così invaso le piste della stazione turistica di Linguaglossa. «Surreale», stando alle testimonianze di chi lavora in alta quota, lo scenario di stamane: poca visibilità e pioggia di cenere hanno paralizzato Piano Provenzana. Gli operatori, già provati anche dalle tante disdette dovute al terremoto di Santo Stefano, adesso si dicono «in ginocchio».
Il gruppo Russo Morosoli, gestore degli impianti di risalita di Etna nord, ha reso nota la chiusura delle sciovie fino a data da destinarsi. Si confida in nuove nevicate che, stando alle previsioni, potrebbero arrivare fra il 5 e il 6 febbraio. La formazione di un nuovo manto potrebbe rendere possibile la riapertura degli impianti.
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