La spettacolare attività eruttiva di ieri sera con un’intensa attività stromboliana prodotta dal cratere di sud-est dell’Etna si è repentinamente evoluta in una debole fontana di lava. Lo rileva l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia-Osservatorio etneo di Catania dopo un’osservazione del fenomeno.
La fase esplosiva è diminuita significativamente e al cratere di sud-est permangono sporadiche emissioni di cenere che sono disperse rapidamente dai venti in quota. Dall’analisi delle immagini si osserva inoltre che i due i flussi lavici, confinati in area sommitale, sono in raffreddamento: uno si dirigeva verso est, all’interno della desertica valle del Bove, l’altro verso nord. C’è stato anche un rapido decremento del tremore vulcanico e del segnale infrasonico che sono tornati a livelli che hanno preceduto l’attività eruttiva.
I dati di deformazione non mostrano variazioni significative. L’ampiezza del tremore dei canali magmatici interni dell’Etna risulta su livelli medi. I dati delle reti di deformazione non mostrano variazioni significative.
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