eriadan, il fumettista con la minuscola

Ha un blog conosciuto da stuoli di internauti: sono in molti ad attendere la mezzanotte per leggere la vignetta del giorno ed essere tra i primi a commentare. Lui è Paolo Aldighieri, ingegnere di Trento con la passione per il disegno, che in pochi anni si è guadagnato un’indubbia fama sul web – e non solo – con lo pseudonimo di eriadan (scritto sempre e solo in minuscolo).

Tutto può essere trasferito in una vignetta: dalla coscienza («l’essere più crudele conosciuto dalla mia psiche») agli animali domestici (Zirconia, “l’astrofisigatta” e Maya, la cagnolina devastatrice); dalle Parche (che si divertono a ingarbugliare il filo della vita quotidiana) agli “schifidi lavoretti” (tutte quelle incombenze che vengono costantemente rimandate, ma che puntualmente si ripresentano).
Lui, eriadan, disegna e racconta la vita da neo-genitore, le esilaranti interazioni tra una gatta e un aspirapolvere, le battaglie contro il pc malfunzionante, le lezioni semiserie di ingegneria. La realtà di ogni giorno, insomma, ma senza perdere di vista la dimensione onirica e fantastica, che trasforma una semplice strip in una piccola perla artistica.

Quando hai impugnato per la prima volta una matita con l’intenzione di fare un fumetto?
«Penso di averlo fatto ancora alle elementari. Ho poi cominciato a farlo con maggiore metodo alle superiori, assieme ad una mia compagna di classe; erano principalmente degli sfottò agli altri compagni e sui professori. All’università la mia produzione amatoriale ha subito una forte battuta di arresto, mancando il volano di altri colleghi che contribuissero in qualche modo alla realizzazione. Mi ritrovavo a fare fumetti solo come noticine a margine dei libri di studio che descrivevano come – spesso – la mia testa fuggisse da pagine, in quel momento, troppo noiose. Una di queste è stata anche la striscia che per anni ha aperto il blog».

Come concili il Paolo-ingegnere e il Paolo-disegnatore?
«Vivono entrambi senza problemi contaminandosi bellamente. Trovo che l’ingegneria non sia così, necessariamente, grigia; alla fine, vista dalla giusta prospettiva, anche questa “scienza” può essere affrontata con fantasia».

Quanto conta la vita reale nei tuoi disegni?
«Per le mie strisce la realtà è il calderone dal quale traggo spunti, un qualcosa di essenziale per il blog che ho deciso di tenere. Il gioco sta tutto, infatti, nel prendere le cose che mi accadono nella quotidianità cercando poi di vederle sotto un’ottica assurda, inaspettata e (se ci riesco) spiritosa».

Quali sono il disegnatore del passato e quello del presente che più ti piacciono o ti ispirano?
«La lista è veramente lunga, del passato ho amato molto Will Eisner e Watterson (l’autore di Calvin&Hobbes); quest’ultimo non è che sia morto ma, purtroppo, ha smesso di disegnare la sua inarrivabile serie. Sono nel mio cuore molti disegnatori di strisce, sopratutto americane: Franc Cho (Liberty meadows), Patrick McDonnel (Mutts) e la coppia Jerry Scott/Jim Borgman (autori di Zits); tutte strisce che ho imparato ad amare leggendo Linus. Di autori italiani adoro Ambroini (autore per Bonelli di fumetti come Napoleone ed ora Jan Dix), Barbucci (autore di Sky Doll di cui adoro la morbidezza e sensualità del segno) e, avendolo conosciuto solo recentemente, Caluri (autore di Don Zauker)».

Trovi anche tu che alle volte la complessità dei temi che affronti nelle tue strisce somigli un po’ a quella di Bill Watterson?
«Forse nell’intenzione, poco nella resa. A volte mi capita di cercare di tradurre in vignette impressioni, sensazioni o concetti fumosi o “alti” che elaboro in momenti meditabondi, ma penso che sia una cosa piuttosto comune a tutti i fumettisti che cercano di raccontare il normale quotidiano. Questo perché il vivere quotidiano passa attraverso una serie infinita di sfaccettature, dal giorno allegrone a quello complicato, e di striscio risulta quindi facile che esistano giorni in cui ci si perda dietro a qualche lanterna che si inabissa in pensieri complicati».

Come fai a tradurre in disegni tutte le fantasiose trovate del CoCeMa (il Concilio celebrale massimo)?
«A dire il vero il Cocema è un accrocchio che, ormai, riesce ad andare avanti da sé; una sorta di situation comedy dove tutti i personaggi hanno le loro caratteristiche e diventa facile muoverli. Vedere la psiche come una serie di uffici ed edifici capaci, messi assieme, di dare forma alla personalità in tutti i suoi aspetti mi permette di rileggere facilmente ogni indecisione ed ogni dubbio che posso avere in quella chiave; da qui le strisce è come se si formassero da sole».

Hai un “personaggio” preferito tra tutti quelli che hai inventato?
«Probabilmente “Piagatto“, il mio primo gatto. Gli avevo cucito addosso una personalità in parte spocchiosa, in parte disincantata, per certi versi estremamente animalesca, capace di mettere in contraddizione determinate mie ipocrisie nel rapportarmi alla vita; mi divertiva un sacco farlo parlare. E’ da dire però che, come maschera, quella del Piagatto è stata ed è, tutt’ora, estremamente ingombrante; la nuova gatta ha rischiato più volte di diventare, nelle strip, una sorta di reincarnazione del suo predecessore, cosa che mi dispiacerebbe parecchio».

Com’è nata l’idea di Chiarafalce?
«Ufficialmente, se così si può dire, Chiarafalce esce, così com’è, da una storia a fumetti che da tempo vorrei realizzare. In realtà, però, la bella dama a cui non si può negare l’ultimo giro di danza viene da molto più lontano nel tempo, nasce dalle mie personali impressioni e filosofie sulla vita e sulla morte. Forse è il risultato di una serie di percorsi, opinioni ed impressioni fatte su quello che considero sia tutta l’immensa baracca in cui siamo stati chiamati a vivere».

C’è molta differenza tra un fumetto online ed uno cartaceo?
«Al momento, per come la vedo io, c’è pochissima differenza. I fumetti online sono fumetti su carta che sono stati pubblicati in video. In un futuro penso che i due media si discosteranno parecchio, l’utilizzo di flash e di programmi analoghi permetterà di individuare nuovi modi di comunicare ed interagire col lettore: animazioni furbe, colonne sonore in opportune sequenze di vignette e chissà cos’altro daranno origine, penso, ad un nuovo fumetto. C’è comunque già qualcosa di più vicino ad un fumetto online al sito coreingrapho.com.
Piccolo inciso: io considero un fumetto online solo quando non c’è modo di pubblicarlo su carta senza snaturarlo in qualche parte. I lavori del sito sono intraducibili su vecchia carta a meno che non si usino i rotoloni panno casa, cosa tutto sommato impraticabile».

Qual è il tuo rapporto con i lettori?
«Chiacchierone nella realtà quanto parco sul web. Alle fiere del fumetto o agli incontri nelle fumetterie mi piace cercare di conoscerli, nel limite del possibile, per vincere quell’assurda sensazione di disagio, trovandomi sconosciuti che sanno tanto di me quando io, di loro, non so pressoché nulla».

E sul web?
«Sul web, invece, interagisco raramente, preferisco rispondere tramite mail a qualche commentatore che ha sollevato un’opinione o una critica interessante; questo per un discorso di tremenda pigrizia. Partecipare attivamente e pubblicamente ai commenti implica dover rispondere a tanti (se non tutti), argomentare bene le opinioni, cercare di chiarirsi se sono stato frainteso, dover arginare la presenza di eventuali troll che vengono per creare casino… purtroppo ho pochissimo tempo, sicuramente non abbastanza per affrontare questa attività nel modo giusto ».

Cosa hai pensato quando hai messo su carta il viso di tua figlia?
«Sinceramente? “Non diventerò mai bravo abbastanza per disegnarla bella come lei è”».

Quali sono i progetti futuri? Un nuovo volume in vista?
«Addirittura due, quest’anno, almeno secondo il mio editore. Una sarà la classica raccolta di strisce dell’anno precedente mentre l’altro sarà una raccolta a colori di tutte quelle strisce che, ridotte in bianco e nero, perderebbero la loro natura e diventerebbero incomprensibili».

 

 

Il blog di eriadan

Carmen Valisano

Recent Posts

Processo per il depistaggio sulla strage di via D’Amelio, rinviati a giudizio quattro poliziotti. Il pm: «Assoluta malafede»

Rinviati a giudizio con l'accusa di depistaggio. Giuseppe Di Gangi, Vincenzo Maniscaldi, Angelo Tedesco e…

7 minuti ago

Siracusa, 16enne accoltella un ragazzo che ha offerto una sigaretta alla sua fidanzata: arrestato

Avrebbe accoltellato un 19enne perché quest'ultimo ha offerto una sigaretta alla sua fidanzata. Un 16enne…

50 minuti ago

Incidente stradale nel Palermitano: coinvolte due auto e un furgone portavalori. Cinque feriti

Incidente stradale sulla strada statale 188, all'altezza di Castronovo di Sicilia, nel Palermitano. Nello scontro…

1 ora ago

Il Gruppo Romano installa degli eco-compattatori: «Mettiamo in circolo le buone abitudini»

Mettiamo in circolo le buone abitudini. Il riciclo delle bottiglie in Pet è fondamentale nella…

2 ore ago

Furto con spaccata a Palermo: rubati soldi, vini e alimenti

Nuovo furto con spaccata a Palermo. Stavolta a subire il furto è stato il locale…

2 ore ago

Mafia, sequestrati beni per tre milioni di euro: colpito anche Salvatore Giuliano

Beni per tre milioni di euro sequestrati tra Pachino e Portopalo di Capo Passero. Ammonta…

3 ore ago