Il Comune di Catania non ha ricevuto la prima richiesta di rendiconto delle spese istituzionali del sindaco Enzo Bianco, avanzata il 29 ottobre dal MoVimento 5 stelle. A spiegarlo, tramite una nota ufficiale, è l’ufficio stampa dell’ente che parla di un «evidente disguido». È invece andata a buon fine la seconda richiesta dei pentastellati, quella firmata dalla senatrice Nunzia Catalfo e dall’onorevole Giulia Grillo, inviata il 22 dicembre a Palazzo degli elefanti. In mancanza di una risposta alla quale il M5s ha tenuto in considerazione la possibilità di avanzare una denuncia per omissione di atti in ufficio o un ricorso al Tar. «Gli uffici hanno iniziato subito a lavorare alla seconda nota già il 23 dicembre per assemblare i documenti richiesti e inviarli subito dopo le festività di Natale e Santo Stefano», spiega l’ufficio stampa del municipio.
La data indicata per la pubblicazione delle spese del sindaco è quella di lunedì 28 dicembre. Ma «piuttosto che supporre con malizia e con pregiudizi, basterebbe solo dire che il sindaco Bianco non ha mai voluto neanche la carta di credito del Comune e non ha mai speso i soldi pubblici per un pranzo durante i viaggi istituzionali. A fronte di un centinaio di missioni non ha mai avuto il pernottamento a parte in quattro occasioni (una nel 2013, due nel 2014 e una nel 2015, per una spesa di 86, 150, 150 e 90 euro)», precisa la nota comunale. Che aggiunge come molti viaggi di Enzo Bianco si inquadrino all’interno del suo ruolo di presidente del consiglio nazionale Anci e di capo della delegazione italiana del Comitato delle regioni dell’Unione europea. Missioni per le quali a pagare sarebbero state l’Associazione dei Comuni italiani e Bruxelles. E, in altri casi, il sindaco avrebbe provveduto personalmente anche al biglietto aereo, come per l’ultima trasferta a Londra.
Per le spese dei viaggi istituzionali a Roma il primo cittadino di Catania ha usato i carnet per i biglietti aerei che consentono un certo risparmio. «La battaglia sulla trasparenza che il M5S persegue è giusta e condivisibile. Rendere note le spese istituzionali del sindaco è un dovere e un’informazione utile ai cittadini, tanto da essere pienamente visibili sul sito istituzionale del Comune, nel quale vengono inseriti 30mila provvedimenti ogni anno che superano i controlli dell’Anac», conclude l’ufficio stampa di Palazzo degli elefanti.
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