Se c’è una cosa per cui è già certo che questa legislatura del parlamento siciliano verrà ricordata è il numero di ricorsi tra candidati dello stesso partito. A saltare è la terza poltrona, quella di Nicola Catania, vice capogruppo di Fratelli d’Italia – in attesa di rientrare, ovviamente, come successo nei due casi precedenti, una volta presentato controricorso -.
A denunciare la presunta ineleggibilità del sindaco di Partanna è un ex collega, l’ex sindaco uscente di Custonaci, Giuseppe Bica, arrivato secondo nelle liste trapanesi di Fratelli d’Italia con poco più della metà dei voti di Catania. E il ricorso è stato accolto dal tribunale civile di Palermo nel pomeriggio di oggi.
Secondo l’accusa, Catania al momento dell’elezione sarebbe stato presidente della «Società per la Regolamentazione del Servizio Rifiuti – Trapani Provincia Sud Società Consortile per Azioni (i cui soci sono 11 Comuni della Provincia di Trapani e la stessa Provincia), coprendo un bacino d’utenza di 200 mila abitanti e in tal modo ledendo la par condicio tra i partecipanti alla competizione elettorale».
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