«Da due anni giriamo col nostro camion per Palermo: centinaia e centinaia di cittadini ci regalano i propri oggetti, e noi poi li rivendiamo sotto forma di mercatino, in un percorso che vede partecipare sia chi dona che chi compra». La filosofia di Emmaus Palermo, il mercato solidale dell’usato al padiglione 3 della Fiera del Mediterraneo, è racchiusa nelle parole del presidente Nicola Teresi. Con questa forma di autofinanziamento, attraverso dunque la raccolta e la rivendita di merce usata, i volontari di Emmaus – come avviene in tutta Italia – accolgono persone in difficoltà, italiane e straniere, che a propria volta contribuiscono alla riuscita del mercato.
Ora però quel processo di economia circolare e di solidarietà è a rischio. Da tempo infatti l’associazione chiede di poter ristrutturare l’immobile dove opera da due anni, per poterlo mettere in sicurezza a proprie spese. Ma il bene è di proprietà comunale, e quindi solamente le squadre del Comune, attraverso le proprie partecipate, possono lavorarci. «Bisogna trovare una via – conferma Teresi – si dialoga ma non si trova al momento una modalità». Per questo motivo la comunità di Emmaus Palermo ha convocato un’assemblea cittadina per giorno 15 maggio alle ore 17 e 30 presso il padiglione 3 della Fiera del Mediterraneo, alla presenza del presidente di Emmaus Italia e del presidente di Emmaus Internazionale, per dialogare con la cittadinanza, le realtà sociali e le istituzioni cittadine.
«Vogliamo mettere tutti di fronte alle proprie responsabilità rispetto a quello che è un bene comune – aggiunge Teresi – Noi crediamo che all’interno della Fiera possano andare di pari passo le esigenze di profitto e l’economia praticata dal basso. Voglio inoltre ricordare che quei proventi che noi otteniamo poi li redistribuiamo, attraverso donazioni ad altre realtà sociali palermitane o attraverso il finanziamento per il terzo anno consecutivo ai nostri campi estivi».
Nella lunga lista di adesioni all’incontro lanciato da Emmaus spicca quella di Sinistra Comune, coalizione al momento al governo e che si candida a rigovernare la città. «Sostenere Emmaus – si legge in una nota – significa sostenere una battaglia per la giustizia sociale, oltre che una pratica ecologica di sostenibilità ambientale». Con la promessa di «trovare soluzioni per garantire la continuità di questa esperienza irrinunciabile». Proprio quelle soluzioni che fino a questo momento non sono state trovate.
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