«La città ha diritto a comportamenti coerenti e a servizi efficienti che dovranno essere chiaramente visibili sin dai prossimi giorni». Leoluca Orlando lo ribadisce ai dirigenti della Rap chiamati a rapporto oggi a Villa Niscemi. Una riunione fiume che arriva al termine di giorni animati da scontri durissimi tra i sindacati e i vertici dell’azienda di igiene ambientale cittadina. Nella sede di rappresentanza del Comune c’erano tutti: i consiglieri di amministrazione dell’azienda di piazzetta Cairoli, l’ufficio di gabinetto, l’assessore al Patrimonio Luciano Abbonato, i dirigenti dell’assessorato Ambiente e il comandante della Polizia municipale. Tutti tranne Sergio Marino, in ferie, secondo i bene informati, all’estero.
Sul tappeto ancora una volta l’emergenza rifiuti in città con i cumuli di pattume maleodorante che invadono le strade. E con le discariche a cielo aperto tornano anche i roghi di cassonetti, appiccati dai cittadini esasperati da condizioni igieniche precarie, aggravate dalle temperature roventi. Durante il vertice il primo cittadino ha ricordato «le scelte di discontinuità» fatte dal presidente e dal Cda dell’azienda «rispetto al passato fallimentare». Un «terribile, difficilissimo passaggio dall’Amia fallita alla Rap» con un «modello innovativo che ha privilegiato il rilancio dei servizi», ma che ha dovuto fare i conti anche con «sacche di resistenza fra taluni dirigenti e taluni sindacalisti/sindacalizzati».
«Basta ricordare quanta resistenza ha trovato la scelta del ricorso alle gare pubbliche, in una realtà abituata a procedere sempre e soltanto con affidamenti diretti – ha detto Orlando -. Ha trovato resistenza un sistema che ha portato a decine di segnalazioni, da parte del CdA e della Polizia municipale, di anomalie e reati all’autorità giudiziaria». Ma per il primo cittadino ha trovato un muro anche la nuova organizzazione del lavoro che ha determinato «in un anno oltre 1.100 ammonimenti e 17 licenziamenti (confermati dall’Autorità giudiziaria)». Alla razionalizzazione dei servizi e degli orari e turni di lavoro alcuni hanno risposto, ha denunciato il sindaco, «con assenze variamente motivate, oggi anche al vaglio della magistratura».
La vigilanza e il controllo hanno portato nell’ultimo anno a individuare e sanzionare furti di carburante per oltre 700.000 euro. «Ha trovato resistenza il fatto che alcuni lavoratori prima addetti a portineria e uffici siano stati destinati al lavoro in strada. Ha trovato resistenza l’avvio della raccolta differenziata, Differenzia2, per ritardi da parte della Regione. Ha trovato resistenza il richiamo alle proprie responsabilità rivolto ai dirigenti» ha detto ancora Orlando.
In sintesi, ad essere stata osteggiata è stata la complessiva «azione di rilancio operativo» di un’azienda nella quale permangono «stili, comportamenti, incrostazioni di passate gestioni fallimentari». Proprio per questo, secondo Orlando «merita ancor più apprezzamento il lavoro svolto dal Cda che, per la prima volta, con procedure trasparenti, ha avviato un piano di rinnovo del parco mezzi e per la dotazione strutturale di cui i servizi necessitano. È un’opera di rilancio che verrà sostenuta dall’intera Amministrazione e che proseguirà sulla strada intrapresa, proprio come segno di apprezzamento e gratitudine per il lavoro sin qui fatto».
I componenti del Cda, in attesa dell’assemblea dei soci e della prossima riunione previste per la prossima settimana, per «l’assunzione delle necessarie determinazioni», monitoreranno «quotidianamente» l’andamento dei servizi, «in stretta collaborazione» con la Polizia municipale, Palermo Ambiente e l’ufficio Ambiente del Comune. Ai dirigenti dell’azienda è stato ribadito che «gli organi di governo della Rap adotteranno ogni provvedimento, anche di rimozione dagli incarichi, in caso di mancato rispetto di quanto dal sindaco prescritto con la lettera dello scorso 27 luglio, inviata al presidente Marino». Perché la città ha diritto a «comportamenti coerenti e a servizi efficienti». Da subito.
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