A poche settimane dalle elezioni a Palermo, scoppia la polemica tra il candidato del M5s alle prossime amministrative Ugo Forello e il sindaco Leoluca Orlando. A innescare la miccia la decisione di Orlando di partecipare «solo a confronti fra i candidati che siano rispettosi della par-condicio». Una notizia che ha mandato su tutte le furie il candidato grillino che da giorni chiede un faccia a faccia con Orlando: «Forse qualcuno a Palermo ha manie di protagonismo – afferma Forello -. Non solo utilizza in modo strumentale gli impegni istituzionali e la carica che ricopre per fare campagna elettorale, ma si spinge addirittura oltre e detta l’agenda dei confronti pubblici con gli altri candidati alla carica di sindaco e le condizioni per partecipare. Non voglio pensare – aggiunge – che sfuggire ai confronti sia una strategia funzionale a non parlare di certe temi scomodi, in primis i conti in rosso del comune di Palermo. Proprio per questo invito il sindaco uscente a un faccia a faccia sui temi della città».
A stretto gira di posta giunge la replica da parte dello staff del primo cittadino: «Sulla polemica innescata a seguito della comunicazione che il candidato sindaco Orlando parteciperà solo a confronti fra i candidati che siano rispettosi della par-condicio – si legge nella nota – non possiamo che ricordare al candidato di Beppe Grillo a Palermo, che proprio lui ed il suo staff sono stati da noi informati del fatto che da più parti sono arrivate richieste di confronti bilaterali fra Orlando ed altri candidati, che escludevano proprio Forello. Evidentemente, invece di apprezzare la volontà di fare confronti aperti e alla pari fra tutti e con tutti i candidati, lo staff di Beppe Grillo spera in momenti di maggiore visibilità e fantomatici faccia a faccia riservati a due o pochi candidati, che ovviamente non ci saranno fino all’11 giugno. Abbiamo inoltre già detto che tutte le date già confermate ad oggi, per esempio quelle del 10 e del 28 maggio, restano confermate e che quindi la possibilità di confronto è ampiamente garantita. Siamo già a ben 7 momenti di dibattito e confronto. Quasi il doppio di quelli previsti per le presidenziali americane»
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