Elezioni europee, sempre più vicina la candidatura di Barbara Berlusconi in Sicilia

SAREBBE LA CAPOLISTA DI FORZA ITALIA NON SOLTANTO NELLA NOSTRA ISOLA E IN SARDEGNA, MA ANCHE NEL COLLEGIO DEL SUD ITALIA. MENTRE MARINA BERLUSCONI POTREBBE GUIDARE LA LISTA NEI COLLEGI DEL CENTRO NORD DEL PAESE

Sempre più vicina la candidatura di Barbara Berlusconi alle elezioni europee. La figlia piccola del Cavaliere dovrebbe capeggiare la lista di Forza Italia nel collegio Sicilia-Sardegna. Con molta probabilità, sarà anche capolista nel Sud Italia. Mentre nei collegi del Centro Nord Italia dovrebbe scendere in lista l’altra figlia del Cavaliere, Marina.

Queste le indiscrezioni a pochi giorni dal pronunciamento della Giustizia su Berlusconi. Due le considerazioni a rigor di logica.

Prima considerazione. Nella lista di Forza Italia campeggia la scritta “Berlusconi”. La presenza di questa scritta sta a significare che, comunque vadano le cose, in lista qualcuno che si chiama Berlusconi di cognome ci dovrà essere per forza di cose. Infatti, in assenza di un candidato dal cognome “Berlusconi”, tutte le schede con il cognome del Cavaliere verrebbero annullate. E Berlusconi non è così ingenuo dal non saperlo.

Seconda considerazione. E’ evidente che Berlusconi spera ancora che, il prossimo 10 aprile, la Giustizia non gli inibisca la possibilità di fare politica. Non a caso, ieri, ha incontrato il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Ci spera, ma non ci crede molto. Tant’è vero che ha già pronta la contromossa: ha messo nella lista la scritta “Berlusconi”, pronto, nel caso venisse condannato, a lanciare in politica la figlia Barbara o entrambe le figlie.

Radio tam tam dà per scontata la condanna del Cavaliere. Ci sperano i grandi sponsor di Renzi – Germania della Cancelliera Merkel in testa – che vorrebbero far vincere il PD e, soprattutto, l’attuale capo del Governo, che ha il compito, tra una ‘riforma’ e l’altra, di ‘spennare’ gli italiani con nuove tasse e nuovi tagli per pagare all’ ‘Europa’ (cioè alle banche, agli speculatori della Finanza e alla stessa Germania le ‘rate’ del Fiscal Compact: 50 miliardi di euro che, a partire da quest’anno, il nostro Paese deve pagare nel nome dell’euro e della ‘Grande Europa’ dei massoni made in P2, oggi tornati alla ribalta).

Quasi ad assestare il colpo definitivo a Forza Italia, il 15 aprile potrebbe anche arrivare anche la condanna definitiva di Marcello Dell’Utri da parte della Cassazione.

Senza Berlusconi e senza Dell’Utri gl’italiani – questo pensano Germania e Massoneria filo-europeista-Fiscal-compattista – dovrebbero votare in massa per il PD. Poi, a urne chiuse, il Governo Renzi avrebbe qualche anno di tempo per massacrare gl’italiani secondo i voleri dei potenti dell’Unione europea.

Ma c’è un ma. Anzi, ci sono tanti ma. Berlusconi ha già pronte le figlie: Barbara, soprattutto – così si racconta – non vede l’ora di gettarsi nella mischia e, con il caratterino che si ritrova (ne sa qualche cosa il nume tutelare del Milan, Galliani…) potrebbe risultare gradevole. Soprattutto se sparerà a zero su due cose che la stragrande maggioranza degl’italiani non sopporta più: l’Unione europea e l’euro.

In  realtà, Berlusconi arriverebbe un po’ in ritardo. Perché la Lega Nord di Salvini il “No all’euro” lo ha piazzato nel simbolo elettorale. Mentre il leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, che negli ultimi mesi si è un po’ spaventato dei poteri massonici che stanno dietro il fallimento ormai pressoché integrale della moneta europea, è tornato timidamente a parlare di referendum sull’euro.

Ma, a parte i tentennamenti di Grillo, che ha dimostrato di non avere il coraggio di assumere una netta posizione anti-euro, a dare una mano agli anti-euro della Lega Nord ha pensato la magistratura con gli arresti dei separatisti veneti.

Stiamo parlando non della Sicilia – terra dove gli imprenditori sono pochissimi e, in molti casi, costretti ad operare fuori dalla nostra Isola – ma del Veneto: cioè di una Regione di imprenditori che sanno benissimo che è l’euro che ha bloccato l’economia italiana, impedendo le esportazioni dei nostri prodotti a vantaggio, soprattutto, della Germania.

I Veneti questi conti li sanno fare, anche molto bene. Gli arresti dei separatisti veneti avranno un solo effetto: convincere i dubbiosi ad essere contro l’euro e, di conseguenza, a favore della Lega.

Redazione

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